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Immigrazione, "tassa" da 5mila euro sui migranti? Ecco l'altolà della Ue

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L'ormai celebre cauzione da 5000 euro che i migranti dovrebbero pagare per evitare l'ingresso nelle strutture di permanenza ha subito messo in allarme l'Europa. Precisiamo subito un aspetto: si tratta di una norma prevista da Bruxelles che il governo ha deciso di attuare. Ma a quanto pare dall'Unione Europea è arrivato giàù un primo stop su questo fronte. O meglio, una frenata.

La Commissione Europea è in "contatto con le autorità italiane per capire di più" sulla norma che prevede la possibilità per un migrante irregolare la cui richiesta di asilo sia stata respinta di versare 4.983 euro per evitare la detenzione in un Cpr, ma secondo le direttive Ue "le alternative alla detenzione devono passare il test di proporzionalità. È importante avere le giuste salvaguardie per assicurarlo" e la cauzione "deve essere decisa sulla base di una valutazione individuale", ha fatto sapere la portavoce dell’esecutivo Ue per le Migrazioni Anitta Hipper, a Bruxelles durante il briefing con la stampa.

Ma cosa prevede nel dettaglio questa norma che è stata messa sul campo dall'esecutivo nel pieno rispetto delle leggi comunitarie? La "garanzia finanziaria" recepisce una previsione di una direttiva europea. Non riguarda tutti i migranti ma solo coloro che provengono dai cosiddetti "paesi sicuri". Inoltre la mancata previsione della possibilità di una cauzione a garanzia del mancato trattenimento nelle 4 settimane necessarie per decidere sulla domanda di asilo, avrebbe esposto la procedura di trattenimento al rischio di ricorsi per contrasto con il diritto europeo.

 

 

Ma attenzione, questo è un punto fondamentale: la misura non riguarda chi verrà collocato in un Cpr in vista dell’espulsione. Ma a quanto pare da Bruxelles ora arriva l'indicazione che ogni caso deve essere valutato singolarmente. Un nodo questo che di certo potrebbe mettere a rischio i rapporti tra Roma e Bruxelles.

 

 

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