C’è una dedica nel viaggio fatto ieri da Giorgia Meloni. È per il Pd e i giornali di sinistra che da mesi raccontano di «centri fantasma in Albania» e del «bluff» della premier. È per Elly Schlein che due settimane fa parlava di «70mila metri quadri di nulla». In quel «nulla» ieri la presidente del consiglio ed Edi Rama hanno portato telecamere e giornalisti a vedere ciò che è stato costruito.
Delle due strutture nelle aree che l’Albania ha dato in uso al governo italiano, una è completa. È quella di Shengjin, San Giovanni Medua, dove i due premier hanno parlato e si svolgeranno le procedure di ingresso dei migranti: controllo sanitario, fotosegnalamento e prima accoglienza. L’altra, quella di Gjader, sarà pronta entro fine luglio.
Avrà tre funzioni. Innanzitutto, ha spiegato Meloni, lì «saranno espletate le procedure accelerate di frontiera, che devono essere completate in massimo ventotto giorni». La seconda funzione sarà quella che in Italia svolgono i Cpr: «A Gjiader verranno trattenuti i migranti ai quali è stata negata la protezione internazionale, in attesa del rimpatrio». Infine, ci sarà un piccolo carcere, per chi dovesse commettere reati (...)
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