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Sea Watch, porta i migranti in Italia e "disobbedisce" alla Germani: scoppia il caso

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Le Ong che sbarcano nei porti italiani disobbedirebbero anche al governo tedesco. E' quanto emerge da uno scambio di lettere tra il relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani e il ministero degli Esteri guidato da Antonio Tajani. Il primo, in una comunicazione inviata all’Italia, ha fatto sue le rimostranze di Sea-Watch e Medici senza frontiere, che hanno contestato i fermi amministrativi delle loro navi a marzo e l’assegnazione di un porto lontano.

In particolare, per il caso della nave Sea-Watch 5, battente bandiera tedesca, il ministero degli Esteri italiano, come spiega il Giornale, ha fatto notare come l’equipaggio abbia disatteso le indicazioni dell’autorità libica, competente per l’area Sar di intervento, contribuendo "alla creazione di una situazione pericolosa". Poi ha sottolineato che le autorità italiane hanno incriminato il proprietario e il capitano della nave, "per non aver rispettato la raccomandazione, data anche dallo Stato di bandiera, di raggiungere la costa tunisina più vicina, proseguendo invece la navigazione verso nord". 

 

 

 

Ora perciò ci si chiede: se anche la Germania raccomanda di fare rotta verso le più vicine coste della Tunisia, come mai Sea-Watch ha deciso comunque di puntare verso l’Italia? In realtà c'è da dire che qualunque nave Ong, non solo quelle battenti bandiera tedesca, ignora i porti tunisini, nonostante siano giudicati sicuri, per poi sbarcare in Italia.

 

 

 

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