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Luca Casarini attacca il governo per i Cpr in Albania: "Si muove come un ladro di notte"

domenica 13 ottobre 2024

2' di lettura

Ancora fango sul governo da parte delle Ong. Luca Casarini mentre è in mare con la Mare Jonio trova il tempo di parlare con Repubblica e di versare veleno sull'esecutivo e sulle nuove norme che, a quanto pare, per lui sarebbero indigeste. "Il soccorso finisce con i migranti in un porto sicuro, i centri in Albania non lo sono. Il governo Meloni si muove come un ladro di notte", parole pesantissime che di certo non passeranno in silenzio.

Ma Casarini è un fiume in piena: "Cosa faremo quando ci verrà chiesto di trasbordare un gruppo di naufraghi? Noi chiederemo un pos, un place of safety, come abbiamo sempre fatto. Nel momento in cui si soccorrono delle persone, la cura dei loro diritti è obbligo previsto da leggi e convenzioni internazionali. O ci sono garanzie precise – ed è evidente che non ci sono – o non potremo far altro che pretendere di accompagnarle noi al pos più vicino. Si è creata una situazione paradossale: l’Italia è un porto sicuro, le acque internazionali della Sar italiana, la zona di ricerca e soccorso di competenza italiana, no. Noi ci limitiamo a comportarci di conseguenza".

E ancora: "Se un naufrago viene portato in Italia ha la garanzia, almeno sulla carta, che i suoi diritti vengano rispettati. Se viene soccorso dalla Guardia costiera nelle acque internazionali della Sar italiana no, perché rischia di essere deportato in un Paese in cui non ha mai avuto intenzione di andare, in una situazione di privazione della libertà”. Infine afferma di non temere eventuali conseguenze legali: "Non sarebbe la prima volta. Il governo si muove come un ladro nella notte, con questi decreti pensano di poter smantellare la legge del mare, ma poi contano i fatti e la sostanza, la carne viva del diritto. Noi abbiamo sempre rispettato le norme internazionali e la nostra Costituzione. Del resto, è il nostro Stato di bandiera. Il nostro obiettivo è sempre stato rappresentare l’Italia come il Paese che salva vite e non quello che fa morire la gente. Da gennaio a oggi, ci sono stati 1.400 morti, il 20 per cento sono bambini, report Onu certificano l’aumento delle deportazioni, che al ministro Piantedosi è già costato una denuncia: il risultato che il governo Meloni può rivendicare è solo questo". 

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