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Verona, Salvini e l'immigrato: strano dire che un accoltellatore non ci mancherà?

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Con il presente commento difficilmente questa testata si candiderà a un encomio formale da parte della Conferenza Episcopale Italiana, ma ogni tanto capita di dover descrivere anche la realtà nella sua crudezza. Parliamo del caso di Verona, dove sabato sera un immigrato del Mali, dopo aver devastato mezza stazione, si è scagliato coltello alla mano contro un agente della polizia ferroviaria, il quale solo grazie ai riflessi pronti e al sangue freddo, si è salvato estraendo la pistola e sparando contro l’aggressore.

Una vicenda sulla quale non parrebbero esserci ombre, come spiegano i sindacalisti delle divise: «Il collega si è semplicemente difeso perché rischiava di beccarsi qualche coltellata, il 26enne invece voleva uccidere e avrebbe potuto colpire chiunque». Legittima difesa, insomma. E Matteo Salvini, che da una vita segue casi di questo genere, ha commentato lapidariamente: «Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere». Leggiamo tra le righe: nessuno tocchi quell’agente, ha fatto bene a fare ciò che ha fatto. Caso chiuso? No (...) 

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