"Viaggiare è piacevole, emigrare invece no. Questo è un concetto che si può capire solo se finalmente si esce dalla ztl, dove la sinistra è confinata": Aboubakar Soumahoro, ex Avs e oggi nel Gruppo Misto in Parlamento, lo ha detto in un'intervista al Foglio, parlando del tema immigrazione e non risparmiando pesanti critiche alle politiche dell'opposizione. "Esiste il diritto a restare e il diritto a rientrare. Ecco, quella africana è una diaspora…”.
E sulla sinistra: “Lasciamo stare… Penso che per capire la migrazione si debba uscire dal perimetro del grande raccordo, dalla ztl. Penso che si sia rimasti agganciati a dei cliché intellettuali, che sono superati. Penso poi che si dovrebbe ragionare da qui ai prossimi dieci anni. E che invece ci si riduce a ciò che si verifica da qui a mezzogiorno. In generale, vedo un distacco sentimentale e intellettuale. E una compulsione sui social utile solo all’acclamazione del momento. Per capire questi temi serve invece freddezza intellettuale".
Il deputato si è detto d'accordo anche con alcune delle proposte fatte dal governo Meloni: "L’Italia è la finestra che si affaccia sull’Africa. E il paternalismo deve lasciare spazio al partenariato winwin. Quanto al Piano Mattei, alcune delle mie idee sono state presentate in ambito di discussione del piano, certo. Dopodiché io vado alla sostanza. E dico che di fronte a un contesto come quello che viviamo dobbiamo creare occasioni per il continente africano e, di riflesso, per l’Italia e per l’Europa. Se questi elementi emergono, in sede di discussione, si può lavorare sui punti. Io non parto da quel piano, ma neppure guardo alle sigle. E soprattutto penso che abbandonare il proprio paese non possa mai essere l’unica soluzione. Anche perché chi ha fame non è mai un uomo libero”.