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Segnala i rifiuti di plastica con Whatsapp: è "Plastic radar"

venerdì 1 giugno 2018
2' di lettura

Roma, (askanews) - Greenpeace ha lanciato Plastic Radar, un servizio per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie dei mari italiani. È possibile partecipare all iniziativa utilizzando la più comune applicazione di messaggistica istantanea, Whatsapp, inviando le segnalazioni al numero di Greenpeace +39 342 3711267. Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it sarà possibile consultare i risultati e scoprire quali sono le tipologie di imballaggi più comuni nei mari italiani, a quali categorie merceologiche appartengono, se sono in plastica usa e getta o multiuso e da quali mari italiani arriva il maggior numero di segnalazioni. "Le spiagge e i fondali marini sono soffocati dalla plastica. Con questa iniziativa invitiamo tutti gli amanti del mare a non rassegnarsi a convivere con la presenza di rifiuti in plastica ma ad accendere i riflettori su questo grave inquinamento che rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi", ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. L iniziativa è alla portata di tutti, basta avere un telefono cellulare su cui sia installata l applicazione Whatsapp e, una volta ritrovato un rifiuto in plastica sulle spiagge, sui fondali o sulla superficie dei mari italiani, segnalarlo al numero di Greenpeace +39 342 3711267 tramite l applicazione. Per effettuare una segnalazione sarà necessario scattare una foto del rifiuto e, se possibile, fare in modo che sia riconoscibile il marchio e il tipo di plastica di cui è costituito. Successivamente va inviata a Greenpeace, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto. Ogni segnalazione viene elaborata da Greenpeace e i dati relativi a tipo di rifiuto e posizione saranno disponibili in forma aggregata - nell arco di 24-48 ore - sul sito plasticradar.greenpeace.it "L iniziativa, oltre a far luce sui rifiuti in plastica più presenti nei mari italiani, vuole individuare anche i principali marchi che, da anni, continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica, principalmente usa e getta, non assumendosi alcuna responsabilità circa il suo corretto riciclo e recupero", ha aggiunto Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. "Se vogliamo fermare l'inquinamento da plastica nei nostri mari, è necessario che le grandi aziende affrontino concretamente le loro responsabilità, in particolare riguardo la plastica monouso, avviando immediatamente programmi che riducano drasticamente il ricorso all'utilizzo di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta", ha concluso Ungherese. Nei mesi scorsi Greenpeace ha lanciato una petizione (no-plastica.greenpeace.it), sottoscritta da più di un milione di persone in tutto il mondo, in cui si chiede ai grandi marchi come Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, McDonald s e Starbucks di ridurre drasticamente l utilizzo di contenitori e imballaggi in plastica monouso. Visita il sito plasticradar.greenpeace.it

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Politecnico di Milano ha 2 nuovi edifici con 4.600 mq di laboratori

Milano, 17 dic. (askanews) - Una porzione di città ha trovato una nuova armonia: il Politecnico di Milano ha inaugurato alla presenza della rettrice Donatella Sciuto due nuovi edifici con 4.600 metri quadrati dedicati ai laboratori; un momento storico per l'ateneo, frutto di un lungo passato. Le strutture in via Bassini ospiteranno il dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica (DCMIC) che porta il nome del premio Nobel "Giulio Natta", nonché il dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB).

Per il primo un edificio a facciata nera a sei piani, la planimetria "a pettine" consente una netta separazione spaziale tra gli ambienti dedicati agli 88 laboratori e le aree per gli uffici, garantendo ulteriore sicurezza e condizioni igienico-sanitarie ideali. Vi si svolgeranno prevalentemente attività di sintesi, trattamento di materiali e analisi per mezzo di tecniche cromatografiche, di estrazione e separazione. Oltre a un grande laboratorio didattico a piano terra per gli studenti in grado di contenere fino a 40 cappe chimiche.

"Una nuova infrastruttura tecnologica all'avanguardia che consente al Politecnico e al dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica di affrontare nuove sfide del contemporaneo. Per noi significa anche un momento di prossimità, ricongiungiamo quattro sedi del nostro dipartimento, alcune storiche, e offriamo a giovani volenterosi e curiosi di futuro prospettive che nascono da questa nuova struttura e da queste nuove strumentazioni. Siamo qui per loro e siamo qui anche per il nostro territorio, perché è qui che nuovi imprenditori coraggiosi e visionari troveranno soluzioni ai loro problemi", afferma Marinella Levi, direttore del dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano.

E come su una tastiera di un pianoforte, oltre ai tasti neri, c'è quello bianco. I circa 3.500 metri quadri su cui si estende il nuovo stabile del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, dagli esterni candidi, sono stati costruiti in continuità con l'Edificio 20 preesistente dove è stato riqualificato il piano terra dell'ala ovest. Il nuovo fabbricato su quattro livelli, col piano terra che ospita una grande sala conferenze da 210 posti e due laboratori informatici, punta ad espandere la capacità di fare ricerca oltre a incentivare condivisione e aggregazione.

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Grande rilevanza nella progettazione è stata data anche al tema della sostenibilità: sui tetti sono stati collocati pannelli fotovoltaici che alimentano un impianto da 270 kW di picco; il condizionamento è garantito dal trigeneratore del Polo Città Studi. E l'acqua piovana sarà recuperata e riutilizzata per l'irrigazione delle aree verdi.

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Luiss BS, presentata ricerca dell'Osservatorio Auto e Mobilità

Roma, 17 dic. (askanews) - In un periodo storico fortemente influenzato da tensioni geopolitiche e oscillazioni di mercato del fossile, la transizione energetica rappresenta un passaggio strategico per il Paese. I temi al centro del dibattito sono infatti l'indipendenza energetica e la possibilità di favorire l'accesso a soluzioni green. Anche nell'ambito della mobilità il dibattito è più che mai aperto; a tal proposito, l'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School ha presentato la ricerca "L'Italia e l'auto elettrica: tra percezioni e consapevolezza", un appuntamento che si è posto l'obiettivo di individuare le aree su cui intervenire per favorire una migliore transizione.

Luigi Nasta, Ricercatore Luiss Business School, ha dichiarato: "Le evidenze principali hanno messo in luce una differenza tra le percezioni e le consapevolezze; nello specifico i possessori di auto non elettrica ragionano soprattutto sulla base di quelle che sono le percezioni, quindi i loro dubbi e le loro aspettative nascono più da una narrazione che da un'esperienza reale. Abbiamo analizzato centinaia di risposte aperte e l'AI ci ha permesso di capire quali erano i pattern tematici e ci ha permesso di classificare queste risposte in quelle che sono poi delle categorie che sono emerse dalla nostra ricerca".

Lo studio condotto dall'Osservatorio della Luiss Business School ha evidenziato che il divario tra interesse potenziale e acquisto reale dell'auto elettrica è legato anche a pregiudizi come la diffidenza sulla durata delle batterie, la percezione di una insufficiente rete di ricarica autostradale e la valutazione sul prezzo d'acquisto. Ad offrire una panoramica dettagliata sui dati del settore elettrico è stata UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri).

Roberto Pietrantonio, Presidente UNRAE, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Nella ricerca è stata presentata la percezione e la volontà di approfondire da parte dei consumatori. Noi riteniamo che il tema del dialogo sia fondamentale, forse è quello che è mancato in Europa. In Europa qualche anno fa si sono prese delle decisioni che avevano un obiettivo a lungo termine assurdamente condivisibile, ovvero la lotta alle emissioni climalteranti, ma forse gli obiettivi sono stati troppo ambiziosi".

Oltre al dialogo con le istituzioni, a rivestire un ruolo chiave sono quattro leve di crescita per il settore individuate dall'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School: la riduzione del prezzo d'acquisto delle auto elettrice, la stabilità degli incentivi statali ed europei, la necessità di una rete di ricarica capillare e la garanzia di lunga durata delle batterie.

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L'Oms ricorre all'IA per "provare" efficacia medicina tradizionale

New Delhi, 17 dic. (askanews) - L'intelligenza artificiale usata per provare scientificamente la validità di pratiche secolari. L'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) scommette su questo ponte fra passato e futuro per analizzare la medicina tradizionale - a cui ha dedicato una importante conferenza a Nuova Delhi - e renderla compatibile, quando possibile, con i sistemi sanitari moderni.

"Si tratta quindi di un'opportunità enorme, e l'industria se ne è resa conto - spiega Shyama Kuruvilla, direttrice ad interim del Centro globale di medicina tradizionale dell'Oms - Ci sono settori in forte crescita come il benessere e i nutraceutici che valgono miliardi di dollari. Ma il ruolo dell'Oms è proprio quello di cercare le prove per garantire la sicurezza, l'efficacia e la fiducia in tutto questo".

Ad esempio l'IA può analizzare milioni di composti, le interazioni farmacologiche, estrarre i costituenti rilevanti per massimizzare i benefici e ridurre al minimo gli effetti avversi.

"I progressi nelle neuroscienze - spiega - possono aiutarci a studiare la meditazione e i cambiamenti nelle onde cerebrali, e, come sapete, la risonanza magnetica funzionale ci permette di osservare i percorsi del dolore e i cambiamenti. L'intelligenza artificiale ci permette di esaminare sistemi di conoscenza codificati e non codificati".

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Ucraina, Meloni: Russia deve pagare, ma serve base legale solida

Roma, 17 dic. (askanews) - "L'Italia considera sacrosanto il principio secondo cui debba essere prioritariamente la Russia a pagare per la ricostruzione della nazione che ha aggredito, ma questo risultato deve essere raggiunto con una base legale e solida. Intendiamo inoltre chiedere chiarezza rispetto ai possibili rischi connessi alla proposta di utilizzo della liquidità generata dall'immobilizzazione degli asset particolarmente quelli reputazionali, di ritorsione collegati a nuovi pesanti fardelli per i bilanci nazionali. Lo voglio ribadire in un momento in cui il governo è impegnato con serietà e determinazione a portare l'Italia fuori dalla procedura per deficit eccessivo ereditata grazie alle allegre politiche di bilancio dei governi che ci hanno preceduto". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 18-19 dicembre. "Se si decide di andare verso questa direzione" di uso degli asset russi sarebbe "miope, rivolgere le attenzioni su un unico soggetto detentore dei beni sovrani russi congelati, cioè il Belgio, quando anche altre nazioni partner hanno asset immobilizzati nei rispettivi sistemi finanziari", ha sottolineato Meloni.

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