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Tracey Emin a Palazzo Strozzi, l'arte come racconto della vita

di TMNews venerdì 14 marzo 2025
2' di lettura

Firenze, 14 mar. (askanews) - Tracey Emin è un'artista che ha fatto del racconto senza filtri della propria vita una cifra stilistica, una vera e propria pratica, in qualche modo. Questa narrazione esplicita e non indulgente l'ha resa una star nel sistema dell'arte, ma non per questo sembra averne fatto un personaggio omologato. Palazzo Strozzi a Firenze le dedica ora la prima grande mostra in un'istituzione italiana, che non è una retrospettiva ci tiene a precisare il direttore del museo Arturo Galansino, ma che comunque ruota, fin dal titolo, intorno a due dei grandi temi della sua ricerca: "Sex and Solitude", il sesso e la solitudine.

"Quando ero più giovane - ha spiegato Emin - il sesso era veramente importante: mi svegliava la mattina, mi faceva pensare, mi scatenava e innescava la mia vita. Ma ora che sono più vecchia è la solitudine, la solitudine mentale che diventa lo spazio per la creazione, a essere diventata una delle cose più importanti per me".

In mostra grandi dipinti e sculture che hanno dento tutta l'intensità del corpo, dei suoi fluidi, della sua primordialità. Ma hanno anche uno sguardo artistico che allontana il morboso, che espone questi corpi, spesso frammentari e isolati, a un occhio che li vede in tutti i loro aspetti, comprese le profonde fragilità. Accanto ai corpi, poi, e qui la mostra si fa ancora più interessante, ci sono le parole, i testi che compaiono nei quadri e nelle installazioni al neon. Messaggi che sono spesso forti, a volte disperatamente intimi e commoventi, come nel caso della piccola tela che trasforma la parola "hurt" ossia fare del male in "heart", cuore. E il messaggio che Tracey Emin vuole lanciare da Firenze è anche un messaggio più universale, che guarda al mestiere e al ruolo degli artisti nel nostro complesso presente.

"L'arte - ha aggiunto - non è mai stata importante come oggi: quando gli uomini delle caverne disegnavano nelle loro grotte smettevano di uccidersi l'un l'altro. Se capiamo che come esseri umani possiamo creare qualcosa di bellissimo, che ha elementi spirituali, che ci parla di amore e ci parla del nostro essere fisico ed emotivo, allora probabilmente potremmo smettere di attaccarci e combatterci. È semplice".

Il racconto che Tracey Emin fa di se stessa è molto diretto, la sua vita è la sua arte. Ma è chiaro che la forza dei suoi lavori, che negli spazi non facili di Palazzo Strozzi risuona con intensità, soprattutto nelle sale più raccolte, deriva anche dal fatto che sono comunque opere d'arte e non sono solo "vita". Qui c'è l'importanza di Emin, la sua rilevanza: nella capacità di essere realmente "vera" e al tempo stesso un'artista di valore, che conosce i propri strumenti e li usa per creare lavori difficili da dimenticare.

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Oltre al dialogo con le istituzioni, a rivestire un ruolo chiave sono quattro leve di crescita per il settore individuate dall'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School: la riduzione del prezzo d'acquisto delle auto elettrice, la stabilità degli incentivi statali ed europei, la necessità di una rete di ricarica capillare e la garanzia di lunga durata delle batterie.

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"Si tratta quindi di un'opportunità enorme, e l'industria se ne è resa conto - spiega Shyama Kuruvilla, direttrice ad interim del Centro globale di medicina tradizionale dell'Oms - Ci sono settori in forte crescita come il benessere e i nutraceutici che valgono miliardi di dollari. Ma il ruolo dell'Oms è proprio quello di cercare le prove per garantire la sicurezza, l'efficacia e la fiducia in tutto questo".

Ad esempio l'IA può analizzare milioni di composti, le interazioni farmacologiche, estrarre i costituenti rilevanti per massimizzare i benefici e ridurre al minimo gli effetti avversi.

"I progressi nelle neuroscienze - spiega - possono aiutarci a studiare la meditazione e i cambiamenti nelle onde cerebrali, e, come sapete, la risonanza magnetica funzionale ci permette di osservare i percorsi del dolore e i cambiamenti. L'intelligenza artificiale ci permette di esaminare sistemi di conoscenza codificati e non codificati".

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