New York, 5 giu. (askanews) - A New York City, cittadini e turisti reagiscono alla notizia della nuova messa al bando delle persone provenienti da 12 paesi. Attivisti ed esperti avvertono che questi divieti generalizzati discriminano le persone sulla base dell'etnia e rischiano - come accaduto durante il primo mandato di Trump - di causare la separazione delle famiglie. I divieti che colpiscono Haiti, Cuba e Venezuela sono particolarmente delicati per l'impatto che avranno sulle comunità statunitensi di immigrati provenienti da quei paesi.
"Penso che sia terribile, terribile" dice Allee Ramadhan, in visita a New York da Washington. "Se metti al bando le persone sulla base del loro colore, etnia, religione o genere, non puoi dire di credere nella Costituzione che fu scritta e firmata dai nostri padri fondatori".
Nastenka Mirthes, cresciuta nel Bronx, aggiunge, "non c'è da stupirsi perché si tratta di Trump, è un noto razzista e sta cercando di rendere l'America di nuovo bianca, non grande. Fa molta paura, è molto triste, questo paese è stato costruito su diverse nazionalità e sui migranti. E' ripugnante che il Congresso glielo permetta, assolutamente ripugnante".