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Ministro Interno a migranti: "Non venite in Francia, tolleranza zero"

di TMNews giovedì 19 giugno 2025
1' di lettura

Parigi, 19 giu. (askanews) - "Il messaggio è dire a chiunque cerchi di immigrare illegalmente, e quindi di commettere frodi, che non dovrebbe venire in Francia. 'Non venite in Francia'. È tolleranza zero". Lo ha affermato il ministro dell'Interno francese Bruno Retailleau, in visita alla stazione Gare du Nord di Parigi, dove le forze dell'ordine sono state mobilitate a livello nazionale per effettuare controlli contro l'immigrazione illegale nelle stazioni e sugli autobus.

"Il messaggio è molto chiaro. Voglio scoraggiare l'immigrazione illegale. Senza questo, non sarà possibile controllare l'immigrazione. Questo è un impegno che ho preso con il popolo francese. Il messaggio, il segnale, è dire a chiunque cerchi di immigrare illegalmente, e quindi commettere frodi, 'non venite in Francia'. Non lo accetteremo. La nostra strategia è tolleranza zero, molto chiaramente. Abbiamo una strategia, la strategia è di riprendere il controllo delle nostre frontiere. Qualche mese fa, ho inviato alla Commissione Europea la 25esima richiesta della Francia dagli attentati del 2015 per ripristinare i controlli alle frontiere interne. La Germania lo ha fatto molto di recente. La Germania sta riprendendo il controllo delle sue frontiere, come molti altri paesi europei. Non siamo soli".

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Gli 80 anni di Aung San Suu Kyi in carcere, il figlio: nessuna notizia

Londra, 19 giu. (askanews) - Kim Aris, figlio della attivista e leader politica del Myanmar Aung San Suu Kyi festeggia l'80esimo compleanno della madre, ancora in carcere, con una corsa di 10 chilometri a Hyde Park, a Londra.

"Mia madre è in prigione da quattro anni e mezzo. Il Paese è in pieno subbuglio e questa è solo un'estensione dei decenni di governo militare che abbiamo vissuto. Ma questo momento è il peggiore in Birmania, per quanto mi riguarda. E ovviamente penso a mia madre, visto che oggi è il suo compleanno".

Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace, è stata incarcerata per decenni dalla giunta militare, fra prigione e domiciliari, prima di essere liberata nel 2010, da lì l'ascesa ai vertici della politica birmana, con grandi critiche per non aver fatto nulla per fermare il genocidio dei musulmani Rohingya; poi dopo un nuovo colpo di Stato militare è stata di nuovo condannata e imprigionata, nel 2021.

"Per quanto ne sappiamo, è stata tenuta in isolamento - spiega il figlio - È difficile saperlo, ma abbiamo sentito che potrebbe essere stata ferita durante il terremoto e che ha problemi di salute, tra cui problemi alle gengive, alle ossa e al cuore. Oggi ha 80 anni, quindi non è più giovane come un tempo".

Il figlio chiede l'impegno della comunità internazionale per il suo rilascio e per la fine del regime militare nel suo Paese, su cui pesa il silenzio dell'Occidente.

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L'Unità di crisi al lavoro h24 per gli italiani in Iran e in Israele

Roma, 19 giu. (askanews) - "Qui dalla sala operativa rispondiamo a tutte le telefonate degli italiani che ci chiamano da Israele e dall'Iran ma sopratttuto dai famigliari dei rispettivi gruppi. Lavoriamo in questo modo: pubblichiamo

i testi controllati che possiamo comunicare ai cittadini. Nel caso dell'Iran abbiamo anche creato un indirizzo speciale, d'accordo con l'ambasciata, che si chiama assistenza.iran@esteri.it , pensato per fare da casella postale, raccogliere le segnalazioni di italiani in Iran e anche famigliari in Italia e superare in qualche modo il problema di comunicazione che c'è con l'Iran": lo ha dichiarato il capo dell'Unità di crisi Nicola Minasi, parlando con i giornalisti nella sala operativa della Farnesina, dove si lavora h24 per contattare gli italiani che hanno fatto richiesta di assistenza per uscire da Israele (circa 250 segnalazioni), in particolare di connazionali non residenti, ma di passaggio, mentre in Iran, dove le comunicazioni sembrano più complicate, sono meno di 100, 30 dei quali sono già partiti, che hanno fatto richiesta di partire dal Paese".

"Continuiamo a seguire le notizie continuamente da varie fonti, non solo dai media, ma anche dai social media e altri sistemi. La raccomandazione che diamo a tutti per non perdere i contatti è quella di registarsi sulla app viaggiare sicuri oppure sul sito Dove siamo nel mondo", ha ribadito il capo dell'Unità di crisi.

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Charter da Sharm per facilitare partenza da Israele di 150 italiani

Roma, 19 giu. (askanews) - "In Israele è una situazione diversa perché le autorità locali, come del resto in Iran, hanno chiesto a tutti di stare fermi, c'è una situazione di sicurezza in sviluppo. Stiamo cercando di rispondere a tutti. Per facilitare le uscite abbiamo anche organizzato, su indicazione del ministro Antonio Tajani, un charter da Sharm el Sheikh, in partenza domenica sera e stiamo anche organizzando i bus per arrivare lì. A chi aveva chiesto assistenza abbiamo mandato un sms con un formulario da riempire. Chi vuole essere incluso in questa lista di distribuzione deve registrarsi sull'app Viaggiare sicuri oppure sul sito Dove siamo nel mondo.it": lo ha spiegato Nicola Minasi, capo dell'Unità di Crisi del ministero degli Esteri, parlando a margine con i giornalisti e precisando che il volo charter partirà, se le condizioni lo permettono, da Sharm el Sheikh domenica sera 22 giugno per arrivare a Verona alle prime ore di lunedì; a bordo 150 posti disponibili e già 146 persone hanno manifestato interesse (costo di 500 euro non rimborsabili).

"Sono situazioni abbastanza diverse perché i nostri connazionali in Iran, intanto stanno avendo difficoltà con le comunicazioni, hanno difficoltà a usare le linee mobili locali, e quindi l'Ambasciata sta facendo un grandissimo sforzo per contattare gli italiani presenti e fare da ponte spesso con i famigliari in Italia. Le informazioni per tutti gli italiani in Iran è possibile per chi vuole incamminarsi verso varie vie d'uscita, soprattutto con l'Azerbaigian, con l'Armenia e la Turchia (quest'ultimo senza visto). Qualcuno si è incamminato anche verso il Turkmenistan. È sempre molto importante, con l'eccezione della Turchia, le ambasciate italiane nei paesi di destinazione. Nel caso dell'Azerbaigian si può fare il visto online. Tutte le nostre informazioni sono publbicate sul nostro sito viaggiare sicuri", ha precisato Minasi, ricordando che la Farnesina ha attivato anche la mail assistenza.iran@esteri.it

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Raid israeliani su Gaza, morti a Al-Shati e vicino a centro aiuti

Gaza, 19 giu. (askanews) - All'ospedale Al-Shifa di Gaza palestinesi piangono i loro morti dopo un attacco aereo israeliano al campo profughi di Al-Shati che ha ucciso almeno sette persone.

"Mentre camminavamo per strada, c'è stato un bombardamento che ha preso di mira una tenda. La tenda ha preso fuoco e le persone sono state gettate a terra", dice un testimone, Riyad Abu Ghaben.

"Perché sta succedendo questo? Qui non ci sono basi missilistiche o siti militari, eppure i civili vengono presi di mira e uccisi a sangue freddo. Questa è la realtà che stiamo affrontando", aggiunge Mahmoud Al-Kariri.

L'agenzia di difesa civile di Gaza ha dichiarato che il fuoco israeliano ha ucciso almeno 25 persone giovedì 19 giugno, tra cui 15 che si erano radunate vicino a un sito di distribuzione di aiuti.

Il funzionario della protezione civile Mohammad al-Mughayyir ha dichiarato all'Afp che 15 persone sono state uccise e 60 ferite, mentre aspettavano gli aiuti nel corridoio Netzarim, nel centro di Gaza, dove migliaia di persone si radunano ogni giorno nella speranza di ricevere razioni. L'esercito israeliano ha detto che stava "esaminando" le notizie.

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