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M.O, Ben Gvir sul Monte del Tempio: per salvare gli ostaggi serve la guerra

di TMNews lunedì 4 agosto 2025
2' di lettura

Roma, 4 ago. (askanews) - Una passeggiata sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, che gli ebrei chiamano il Monte del Tempio: una mossa provocatoria da parte del ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, che richiama la celebre passeggiata compiuto da Arial Sharon allora leader dell'opposizione nel lontano anno 2000 in questo luogo sacro all'Islam. In questo caso Ben Gvir e il suo partito di estrema destra Otzma Yehudit avevano un messaggio preciso: no alle trattative con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza.

E così ha detto "I video horror di Hamas hanno come sfondo il tentativo di fare pressione sullo Stato di Israele e io lo dico da qui dal Monte del Tempio dove abbiamo dimostrato che la sovranità è possibile, è da qui che dobbiamo mandare un messaggio, assicurarci che oggi occupiamo l'intera Striscia di Gaza, eliminiamo tutti i membri di Hamas e incoraggiamo la migrazione volontaria, solo così riavremo tutti gli ostaggi e vinceremo".

I video dell'orrore sono quelli diffusi da Hamas e dalla Jihad Islamica che mostrano in condizioni emaciate, in un tunnel, due ostaggi israeliani del 7 ottobre, il 21enne Rom Braslavski e il 24enne Evyatar David. Immagini che hanno scatenato un'ondata di indignazione. A Gaza ci sono ancora circa 50 ostaggi israeliani; una trentina sono reputati morti, gli altri 20 ancora vivi.

Così anche il premier Benjamin Netanyahu spiega in un messaggio tv di aver chiamato le famiglie, che Hamas affama gli ostaggi come i nazisti, e che chiaramente non vuole alcun accordo: per questo non si può cedere.

Mentre le famiglie degli ostaggi protestano a Tel Aviv, condannano la propaganda di Hamas ma chiedono al governo di riportare i loro cari a casa.

Ilay David, fratello di Evyatar, accusa Hamas di affamare deliberatamente gli ostaggi e dice alla folla "potrebbero avere solo pochi giorni di vita. Hamas usa Evyatar nel modo più crudele possibile. Supplichiamo il governo di Israele e e il popolo di Israele e ogni nazione del mondo e soprattutto il presidente Trump, lei ha il potere, deve fare tutto quello che può per liberarli tutti".

Mentre Ofir Braslavski, padre di Rom, dice: "Mio figlio sta morendo l'ho visto con i miei occhi e anche il primo ministro lo ha visto. Mio figlio e gli altri ostaggi stanno pagando il prezzo. Signor primo ministro, lei è il leader, un leader deve prendere decisioni. Metta fine alla guerra e riporti tutti a casa".

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Compaiono Nadav Argaman, ex capo dello Shin Bet (servizi di sicurezza interna), Shlomo Aharonishki, ex capo della polizia; Efraim Halevy, ex capo del Mossad (i servizi segreti esteri); Tamir Pardo, ex capo del Mossad; Uri Sagi, ex capo dell'intelligence militare; Dani Yatom, ex capo del Mossad; Moshe Ya'alon, ex capo di stato maggiore; Dan Halutz, ex capo di stato maggiore; Amos Malka, ex capo dell'intelligence militare; Ami Ayalon, ex capo dello Shin Bet; Yoram Cohen, ex capo dello Shin Bet.

"Qui sono riuniti la vasta maggioranza degli ex capi di Stato maggiore, direttori dello Shin Bet, capi del Mossad, capi della polizia e dell'intelligence. Tutti sono stati in riunioni di gabinetto, hanno operato al centro del potere e negli incontri più delicati. Insieme hanno più di mille anni di esperienza nella sicurezza nazionale e in diplomazia. Abbiamo il dovere di dire quello che dobbiamo dire" dicono.

E ancora:

Tamir Pardo: "Siamo sull'orlo della sconfitta".

Amy Ayalon: "Questa guerra è cominciata come una guerra giusta, una guerra di difesa, ma quando abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi militari, quando abbiamo raggiunto la vittoria militare dall'inizio contro tutti i nostri nemici, questa guerra ha smesso di essere giusta e sta portando lo Stato di Israele alla perdita della sicurezza e dell'identità".

Amos Malka: "Siamo oltre un anno dopo il punto in cui avremmo potuto smettere con un buon risultato operativo. L'operazione Carri di Gideon non ha avuto quasi risultati".

Yoran Cohen: "Abbiamo pagato il prezzo in morti, in feriti, troppi. I nostri risultati sono molti limitati. Internazionalmente il danno è grave e non abbiamo fatto passi avanti per gli ostaggi".

Tamir Pardo: "Quello che il mondo ci dice oggi lo abbiamo creato noi. Ci nascondiamo dietro una bugia creata da noi. Questa bugia viene venduta al pubblico israeliano e con nostro grande rammarico il mondo ha capito che non corrisponde alla verità".

Mosge Yaalon: "Adesso abbiamo un governo con bigotti messianici che spingono in una direzione irrazionale".

Yoram Cohen: "Sono una minoranza ma controllano la strategia".

Nadav Argaman: "Il governo si sta muovendo verso una visione del mondo estremista e fondamentalista, ma non è stato eletto con questo mandato e ci ha preso tutti in ostaggio"

"Adesso spetta ai capi militari andare a battere i pugni sul tavolo".

Nadav Argaman: "I capi delle agenzie devono avere il coraggio di affrontare il primo ministro e il governo e dire con parole franche che questa guerra è futile".

"È il momento di fermare la guerra", "Fermiamo la guerra", "Avremmo potuto fermarla ieri", "Ritiriamoci ai confini e fermiamo la guerra", "Fermiamo la guerra immediatamente", "Riportiamo a casa gli ostaggi e tutti in un colpo solo", "Riportiamo a casa gli ostaggi in un colpo solo! Questa guerra deve essere fermata, dobbiamo riportarli a casa il prima possibile"

TMNews

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TMNews