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1,8 mln di euro per un Renoir: ritrae il figlio Jean, futuro regista

di TMNews mercoledì 26 novembre 2025
1' di lettura

Milano, 26 nov. (askanews) - Un quadro finora mai visto dal pubblico, esposto o venduto del pittore impressionista Auguste Renoir è stato battuto all'asta a Parigi per 1,8 milioni di euro.

"Questo quadro è un capolavoro - spiega Christophe Joron-Derem - Innanzitutto, come avrete notato, è un capolavoro di intimità. Il pittore Pierre-Auguste Renoir ha voluto mostrare tutta l'intimità che c'è tra Gabrielle, la sua tata, Gabrielle Renard, molto famosa, che è stata modella per Renoir più di 200 volte, e Jean Renoir, che è diventato il grande regista che tutti conoscono, ovviamente". Suo figlio.

Il dipinto, intitolato "Il bambino e i suoi giocattoli - Gabrielle e il figlio dell'artista, Jean", è di 54x65 cm, realizzato a olio e in perfette condizioni. Dipinto tra il 1890 e il 1895 ed è stato conservato da Jeanne Baudot, unica allieva e amica intima del maestro, fino alla sua morte, nel 1957, nella sua casa di Louveciennes (regione parigina), dove Auguste Renoir aveva installato il suo studio. Poi è passato in mano agli eredi e infine venduto.

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Accesa a Olimpia la fiamma olimpica dei Giochi di Milano Cortina

Milano, 26 nov. (askanews) - La fiamma olimpica dei Giochi invernali di Milano Cortina è stata accesa durante la tradizionale cerimonia celebrata nel parco archeologico di Olimpia, in Grecia. La torcia accesa attraverserà il Paese ellenico prima di arrivare ad Atene, poi sarà portata a Roma, segnando l'inizio del suo viaggio attraverso l'Italia, che vedrà la staffetta della torcia olimpica visitare tutte le 20 regioni, 110 province e 300 comuni prima della cerimonia di apertura del 6 febbraio 2026 a Milano.

"Questi Giochi giungono in un momento critico della nostra storia - ha detto la presidente del Cio Kirsty Coventry - In un mondo diviso come quello in cui viviamo oggi, i Giochi ricoprono un ruolo davvero simbolico. Ed è nostro dovere, nostra responsabilità, garantire che gli atleti di tutto il mondo possano riunirsi pacificamente e che possano ispirare i sogni e le speranze di coloro che in tutto il mondo ci guardano. Questo è il vero spirito olimpico".

L'accensione è avvenuta a 72 giorni dal via nel luogo dove gli atleti gareggiavano 3.000 anni fa. Il primo tedoforo, cioè il canottiere greco bronzo a Parigi 2024, Petros Gkaidatzis, ha lasciato correndo il luogo della cerimonia, la sala grande del Museo Archeologico di Olimpia, portando la torcia con la mano destra e un ramoscello d'olivo, simbolo di pace, con la sinistra. All'uscita del museo ha quindi percorso un tratto insieme a Stefania Belmondo, olimpionica italiana di sci nordico. I due hanno poi proseguito affiancati e hanno ceduto infine la fiamma a Armin Zoggeler, plurimedagliato italiano nello slittino.

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Thailandia, evacuazioni nel sud del Paese dopo le grandi inondazioni

Hat Yai (Thailandia), 26 nov. (askanews) - I soccorritori evacuano i residenti dalle aree allagate della città di Hat Yai, in Thailandia: poiché decine di migliaia di persone sono state sfollate a causa delle inondazioni che hanno ucciso almeno 34 persone in Thailandia e Malesia, secondo le autorità.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nella provincia meridionale di Songkhla, dove la città turistica di Hat Yai, in particolare, è stata colpita da piogge torrenziali che hanno colpito il sud del paese.

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Famiglia nel bosco, Nordio: se ci sono profili disciplinari, agirò

Roma, 26 nov. (askanews) -"Ho provveduto subito ad approfondire con urgenza la vicenda tramite l'ispettorato chiedendo la trasmissione di copia integrale di tutti gli atti che non sono ancora pervenuti", "è chiaro che laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare, eserciterei i poteri che sono stati conferiti dalla legge".

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo alla Camera a un'interrogazione parlamentare della Lega sulle iniziative in relazione alla vicenda dei minori appartenenti ad una famiglia che vive in una casa in un bosco in provincia di Chieti.

"È chiaro che il prelievo forzoso di un minore, i presupposti che lo legittimano, non possono mai prescindere dal dovuto e difficile bilanciamento tra l'interesse del minore in prospettiva futura e quello attuale al mantenimento dello status quo. Si tratta di una misura estrema alla quale ricorrere dopo aver valutato attentamente le ripercussioni che un simile provvedimento può produrre sul benessere psicofisico del minore e sempre avendo come faro il superiore interesse sancito dalla Costituzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" ha osservato Nordio.

"Personalmente ho anche manifestato la mia perplessità derivante dalla circostanza che, dopo anni e anni di bombardamento anche mediatico contro la civiltà dei consumi, contro la modernizzazione della vita, l'industrializzazione, l'eccessivo uso delle fonti di produzione elettriche o addirittura nucleari, quando poi una famiglia decide di vivere pacificamente secondo i criteri di Rousseau a contatto con la natura, si debba poi arrivare a dei provvedimenti così estremi. Naturalmente è una situazione che va considerata con grande attenzione bilanciando gli interessi degli uni e degli altri" ha concluso Nordio.

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Photo Grant Deloitte, in Triennale Carlos Idun e Fabiola Ferrero

Milano, 26 nov. (askanews) - Una mostra fotografica in Triennale per dare spazio ai due vincitori della terza edizione del Photo Grant di Deloitte, il concorso internazionale articolato in due sezioni che ha la direzione artistica di Denis Curti. "È l'occasione per i giovani fotografi, e per fotografi professionisti e non - ha detto ad askanews - di poter ottenere un contributo economico per continuare la propria professione da una parte e dall'altra di visibilità, perché chi vince il premio che si divide in due categorie sostanzialmente vince anche una mostra".

I due artisti selezionati dalla giuria sono estremamente interessanti. Il progetto "Hero, Father, Friend" del fotografo e regista ghanese Carlos Idun-Tawiah, vincitore nella categoria "Segnalazioni", è un viaggio dentro la memoria e le possibilità del futuro, una riflessione visiva e sentimentale sulla relazione tra padre e figlio, sorretta da un'idea forte di fotografia. "È un lavoro staged, è un lavoro di ricostruzione - ci ha spiegato Curti -. Carlos perde il papà quando era piccolo, ma se lo ricorda bene, ha delle fotografie nel suo album di famiglia, hanno conservato i vestiti. E lui ha pensato che la finzione poteva aiutarlo a immaginare il suo futuro e in questo futuro ha voluto che la presenza di suo papà fosse una costante. E quindi ha iniziato questo percorso dove ha preso degli attori, degli amici, bambini che interpretavano Carlos stesso, altri amici più adulti che interpretavano il papà e ha messo in scena tutti quei momenti che non è riuscito a vivere".

La messa in scena come forma ulteriore di realtà, come costruzione di futuro e come manuale per affrontare la perdita. Carlos Idun interpreta il medium fotografico al meglio delle sue possibilità, che restano comunque molteplici e si declinano, in Triennale, anche nel lavoro della vincitrice della categoria "Open Call" del Photo Grant Deloitte. "In questo caso - ha aggiunto il direttore artistico - ha vinto Fabiola Ferrero, una fotografa venezuelana che ha fatto un magnifico lavoro sull'ossessione della bellezza. C'è una cultura incredibile in questo Paese, dove fin da bambini si viene condotti verso delle esperienze che vogliono celebrare il tema della bellezza attraverso tantissimi concorsi per poi finire anche con delle cose un po' estreme come i concorsi per le nonne".

La serie "Reinas" di Ferrero unisce fotogiornalismo e iperrealismo, documentazione e sogno pop, lasciando che poi sia lo spettatore a guardare al di là della superficie delle immagini, anche perché oltre che sui concorsi di bellezza la fotografa si è concentrata su un altro aspetto centrale nella vita del Venezuela, ossia la produzione di petrolio. E questo intreccio, già da sé, genera forza narrativa.

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