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Spazio, budget record per l'Esa: 22,1 miliardi in 3 anni

di TMNews giovedì 27 novembre 2025
1' di lettura

Milano, 27 nov. (askanews) - L'Agenzia spaziale europea (ESA) ha ottenuto 22,1 miliardi di euro dai suoi Stati membri per finanziare i suoi programmi nei prossimi tre anni, al termine del consiglio dell'agenzia a livello ministeriale che si è tenuto a Brema.

Una cifra in aumento di oltre 5 miliardi di euro rispetto alla precedente riunione ministeriale di Parigi nel 2022.

"È incredibile. Quando ho visto queste cifre, non potevo crederci - ha detto Josef Aschbacher, direttore Generale dell'Agenzia Spaziale Europea - Mi sono commosso e vorrei davvero ringraziarvi ancora una volta per aver raggiunto questo risultato, perché è davvero unico e importante come messaggio per l'Europa".

Una cifra oltre le aspettative per l'Esa, che quest'anno festeggia i suoi 50 anni di esistenza durante i quali il panorama spaziale è profondamente cambiato, con l'emergere di aziende private molto potenti (SpaceX, Blue Origin) e un contesto internazionale sempre più complesso.

Lo Spazio sta diventando per gli Stati un settore sempre più strategico che riguarda ormai l'economia, la sicurezza, la capacità di contrastare il cambiamento climatico e la sovranità digitale.

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A Roma la mostra "Antonio Bernardini: la scoperta di un artista"

Roma, 27 nov. (askanews) - Sarà a Palazzo Mattei di Paganica a Roma fino al 12 dicembre la mostra "Antonio Bernardini: la scoperta di un artista", curata da Francesco Picca. Bernardini è stato anche direttore del Museo Civico e Pinacoteca "Giuseppe De Nittis" di Barletta, e molto attivo nella salvaguardia del patrimonio artistico.

L'ambasciatore Antonio Bernardini, nipote dell'artista, ha spiegato: "Amava l'arte, viveva in questa maniera conflittuale il rapporto tra le funzioni che svolgeva e il mondo esterno, e quando tornava a casa riversava questa sua forza interiore, questa sua rabbia, nelle tele, con una quantità di colori impressionanti".

La mostra include circa trenta opere tra dipinti a olio, disegni, grafiche, fotografie, lettere personali e manoscritti, dagli anni Quaranta ai Settanta. Al centro del progetto espositivo, c'è anche il documentario "Antonio Bernardini: Io Amo Vivere", realizzato da Paola Bernardini, pronipote dell'artista. La mostra sarà dal 24 gennaio al 27 febbraio del prossimo anno a Barletta, a Palazzo San Domenico.

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Medicina di precisione, il futuro tra innovazione e sostenibilità

Roma, 27 nov. (askanews) - La medicina di precisione individua meccanismi biologici o molecolari alterati, sviluppando farmaci mirati a intervenire su quelle specifiche alterazioni.

Di tutto questo ed altro ancora si è parlato al convegno "Medicina di precisione - Il futuro della cura tra innovazione, equità e sostenibilità" organizzato da Blueprint Medicines, una società del gruppo Sanofi.

L'incontro si è tenuto nella sede del ministero della salute.

Mauro Biffoni, direttore dipartimento oncologia dell'Istituto superiore di sanità, spiega: "La medicina di precisione è una medicina che si basa sul riconoscimento di alcuni marcatori biologici che ci fanno capire se quella determinata malattia risponde a farmaci che hanno un preciso bersaglio molecolare. Ovviamente deriva dall'evoluzione che c'è stata nella diagnostica, che ha consentito di individuare le alterazioni che sono alla base di molte patologie, in particolare in oncologia".

La medicina di precisione rappresenta una svolta tecnologica e scientifica in rapida evoluzione, grazie anche a strumenti di intelligenza artificiale, che aprono nuove prospettive in fatto di diagnosi più precise e trattamenti più efficaci.

Massimo Triggiani, professore di medicina interna Università di Salerno, aggiunge: "Attualmente la medicina di precisione è estremamente importante perché conosciamo la mutazione genetica, quindi la diagnosi può essere fatta con precisione. Ed abbiamo a disposizione dei farmaci che vanno proprio sul bersaglio, cioè sul gene alterato di questa malattia e quindi ci consentono di utilizzare un approccio terapeutico che non è sintomatico e aspecifico, ma va a risolvere i problemi".

La precisione nella fase di diagnosi e poi della terapia determina un sicuro passo avanti.

Biffoni sottolinea: "I vantaggi che può portare sono quelli di un maggior focus sull'alterazione della malattia e si spera con una dimunzione degli eventi avversi che sono inerenti alle altre patologie. Dal punto di vista dell'appropriatezza, questa è garantita dal fatto che il riconoscimento della presenza del marcatore biologico è necessario per attivare una medicina di precisione.

Ma quali sono i costi di queste nuove opportunità terapeutiche?

"Dal punto di vista della sostenibilità è un discorso difficile, perché i costi delle terapie a bersaglio molecolare sono molto elevati - continua Biffoni - comportano un addebito sulla spesa abbastanza rilevante e sono in crescita, perché sono riconosciute sempre nuovi alterazioni molecolari, soprattutto come dicevo nei tumori. E' un fenomeno da controllare, ma che ha il vantaggio di offrire una un'alternativa molto valida per pazienti che avevano magari poche speranze di cura in precedenza".

La medicina di precisione è un modello applicato con successo alla mastocitosi indolente. Triggiani aggiunge: "La mastocitosi è un modello estremamente importante, valido per la medicina di precisione. E' una malattia in cui crescono i mastociti, che sono delle cellule che abbiamo in tutti gli organi della pelle, del tratto gastro intestinale, nei polmoni e nei linfonodi, sono cellule del sistema immunitario che cominciano a proliferare per una mutazione genetica che si sviluppa proprio in queste cellule e cominciano a secernere i loro mediatori, che sono le molecole dell'allergia".

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Crosetto: su leva volontaria regole nascano in Parlamento

Parigi, 27 nov. (askanews) - Reintrodurre un nuovo servizio militare, come fatto da Germania e Francia, su base volontaria? Ecco cosa ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto da Parigi, dopo l'incontro con l'omologa francese, mentre il tema torna al centro del dibattito europeo. "Penso che se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c'è minore sicurezza, una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi, va fatta", ha detto. "Noi abbiamo costruito modelli in Italia come in Germania, come in Francia, negli anni scorsi che riducevano il numero dei militari. In questa nuova situazione tutte le nazioni, non soltanto le nostre, tutte le nazioni europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle Forze armate. Ognuno ha un suo approccio diverso, alcuni hanno addirittura ripristinato la leva, voi sapete che in alcuni paesi come la Svizzera la parte della riserva in qualche modo comprende tutti i cittadini fino a oltre 50 anni - lo stesso sistema di Israele - ma la Svizzera da 500 anni non ha una guerra. Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e in qualche modo porti a un suo aumento, ci sono motivi di sicurezza che secondo me rendono importante farlo. La mia idea è di portare in discorso parlamentare, un disegno di legge e farlo discutere al Parlamento. Le regole in questo settore, le regole nel settore della difesa devono essere più condivise possibili e nascere proprio nel luogo di rappresentazione del popolo, per cui più che è un decreto legge, più che è un disegno di legge governativo da imporre al Parlamento, io penso a una traccia che il ministero della difesa se la concorderà in Consiglio dei ministri, lo porterà in Parlamento perché venga discussa, aumentata, integrata e in qualche modo costruisca uno strumento di difesa per il futuro che ha bisogno non soltanto di più uomini, ma anche di regole diverse. Faccio un esempio stupidissimo, ma per farvi capire, in Italia per fare un bunker ci vogliono le stesse autorizzazioni e la stessa tempistica che servono per aprire una fabbrica di gelati: non penso che siano i tempi in cui si possano avere stesso trattamento per cose così diversamente importanti per il Paese", ha chiosato.

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Forum Risk Management, le cure renali diventano green

Arezzo, 27 nov. (askanews) - Portare la sostenibilità ambientale nella pratica clinica: è questo l'obiettivo della Green Nephrology o Green Dialysis, un approccio che unisce responsabilità ambientale, sicurezza dei pazienti e qualità delle cure nel trattamento della malattia renale cronica. Un tema al centro del dibattito alla ventesima edizione del Forum Risk Management, congresso di riferimento per tutti gli attori della Sanità italiana, in corso ad Arezzo.

Carlo Maria Alfieri, Professore Associato di Nefrologia presso l'Università degli Studi di Milano, ha dichiarato: "Per ogni paziente, ad oggi vengono consumati 35.000 litri di acqua all'anno. La dialisi sta passando da una visione paziente-centrica ad un'ottica sostenibile. Si tratta di ottenere gli stessi risultati, potenzialmente anche migliori, a fronte di una sostenibilità ambientale migliore".

La dialisi, terapia salvavita che sostituisce la funzione renale quando questa è compromessa, riguarda circa 50.000 italiani e rappresenta una delle pratiche cliniche più energivore e ad alto consumo di acqua. Per ogni paziente dializzato vengono impiegati in media più di 35.000 litri di acqua all'anno e viene prodotta un'ingente quantità di rifiuti in plastica.

Alessandro Pellegrino, Ambulatory & Renal Channel Director di B. Braun in Italia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "La sostenibilità è un tema economico, ma anche umano e ambientale. Per la dialisi il nostro desiderio è quello di contribuire a ridurre il consumo di acqua e di energia per una maggior sostenibilità dell'azienda e dell'intero sistema sanitario".

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