CATEGORIE

Su Ucraina cauto ottimismo, i nodi irrisolti tra Trump e Zelensky

di TMNews lunedì 29 dicembre 2025
2' di lettura

Mar-a-Lago, 29 dic. (askanews) - Più vicini alla pace, ma di fatto la svolta sulla guerra tra Russia e Ucraina non c'è stata. Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che Kiev e Mosca sono "più vicine che mai" a un accordo, dicendosi certo che i leader dei due Paesi vogliono arrivare a un'intesa, ma senza alimentare aspettative su una firma imminente.

"La parola accordo è troppo forte. Direi che non c'è accordo, ma ci stiamo avvicinando, e il Donbass è un grosso problema, certamente, uno dei grandi problemi, ma penso che siamo più vicini di prima. È ancora irrisolto, è un problema molto difficile, ma penso che si troverà una soluzione", ha detto Trump durante la conferenza stampa con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky nella sua tenuta a Mar-a-Lago, in Florida.

Il vertice è stato preceduto da un colloquio telefonico definito "molto proficuo" con il presidente russo Vladimir Putin, Trump ha però ammesso che rimangono "una o due questioni spinose" da risolvere.

Innanzitutto quella riguardante la regione orientale ucraina del Donbass, "certamente, uno dei problemi più grossi", ha detto Trump, dopo che il Cremlino ha dichiarato che per "la fine definitiva del conflitto serve una decisione politica coraggiosa e responsabile da parte di Kiev", mentre Zelensky ha ribadito di voler indire un referendum su un'eventuale cessione di una "terra che non appartiene a una sola persona".

Anche Zelensky ha riferito di "un grande incontro" con Trump, con cui ha discusso "tutti gli aspetti" del piano di pace in 20 punti, ribadendo che è completo "al 90%" e affermando che Stati Uniti e Ucraina hanno raggiunto un accordo "al 100%" sulle garanzie di sicurezza e sulla dimensione militare, definite "una pietra miliare fondamentale per raggiungere una pace duratura".

Tuttavia, ha poi aggiunto che i team negoziali di Ucraina e Stati Uniti si incontreranno "già la prossima settimana" per "definire tutte le questioni discusse".

La stessa presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha riferito di "nuovi progressi" registrati nell'incontro in Florida, a cui hanno partecipato in videochiamata anche i leader europei per circa un'ora, sottolineando che "l'Europa è pronta a continuare a collaborare con l'Ucraina e gli Stati Uniti per consolidare questi progressi" e che è "fondamentale avere garanzie di sicurezza ferree fin dal primo giorno".

tag

Ti potrebbero interessare

Malattia renale cronica, Girelli (Pd): Superare frammentazione

Roma, 29 dic. (askanews) - "L'intergruppo parlamentare sulla prevenzione e sugli stili di vita nasce da una chiara lettura di contesto: senza un investimento strutturale sulla prevenzione del rischio, il sistema non è sostenibile nel medio periodo". Lo ha detto Gian Antonio Girelli (Pd), componente della Commissione Affari Sociali della Camera, intervenendo a The Watcher Talk Salute, il format di Urania TV. Girelli evidenzia che "la sostenibilità delle cure passa da educazione, stili di vita e alimentazione, anche quando incidono fattori genetici. È utile individuare platee di popolazione su cui avviare programmi di screening, ma soprattutto serve una reale presa in carico del paziente, nella logica della medicina di prossimità". Secondo il deputato, "è fondamentale comprendere ciò che ruota attorno alla patologia e superare la frammentazione organizzativa". In questa prospettiva, "occorre liberare gli investimenti in prevenzione dai vincoli del Patto di Stabilità e superare l'attuale assetto dei 21 modelli sanitari territoriali, affinché le decisioni nazionali trovino un'applicazione coerente sui territori". Girelli richiama infine il tema delle risorse umane: "L'investimento sul personale è centrale. Dalle difficoltà della medicina generale può nascere un'opportunità, costruendo un collegamento più solido tra medico di famiglia, specialisti e ospedale, a beneficio della continuità assistenziale".

TMNews

Jet Taiwan decollano dopo le annunciate esercitazioni militari cinesi

Roma, 29 dic. (askanews) - I caccia di Taiwan decollano dalla base aerea di Hsinchu. È la risposta dell'isola de facto indipendente dal 1949 a una grande esercitazione militare annunciata dalla Cina. Pechino ha infatti dichiarato che condurrà esercitazioni con fuoco vivo in cinque zone nelle acque e nello spazio aereo vicino all'isola.

Da oggi la Cina invierà truppe dell'esercito, della Marina, dell'Aeronautica e della Forza missilistica per condurre "importanti esercitazioni militari" dal nome in codice "Missione Giustizia 2025", ha affermato il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del Teatro Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione.

TMNews

Proteste in Somalia dopo riconoscimento Somaliland da parte Israele

Mogadiscio, 29 dic. (askanews) - Centinaia di persone sono scese in piazza a Mogadiscio, la capitale della Somalia, per protestare contro il riconoscimento da parte di Israele dell'autoproclamata Repubblica del Somaliland. Tra bandiere e cartelli, i manifestanti hanno condannato la decisione, ritenuta un attacco alla sovranità e all'integrità territoriale della Somalia.

Già domenica il ministro degli Esteri somalo, Abdisalam Abdi Ali, ha dichiarato in conferenza stampa che il governo federale di Mogadiscio ha chiesto a Israele di "annullare con urgenza la propria decisione illegale di riconoscere il Somaliland, per preservare la stabilità regionale e globale".

Il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud, da parte sua ha dichiarato in parlamento che la decisione di Israele di riconoscere la regione del Somaliland "equivale a una palese aggressione contro la sovranità, l'indipendenza, l'integrità territoriale e l'unità del popolo della Repubblica di Somalia".

TMNews

Nuova protesta degli ebrei ultraortodossi contro il servizio militare

Tel Aiv, 29 dic. (askanews) - Nuova protesta a Tel Aviv degli ebrei ultraortodossi contro il servizio militare. La polizia israeliana è intervenuta per disperdere i manifestanti e ha fermato alcuni ebrei ultraortodossi che bloccavano una strada durante una protesta contro la coscrizione nell'esercito a Bnei Brak vicino a Tel Aviv. "L'esercito viene per profanarci, per costringerci all'esistenza (vita, ndr) secolare, allo stile di vita israeliano", dice un manifestante.

TMNews