Giallo negli Usa: Paul Horner, 38 anni, è stato trovato morto lo scorso 18 settembre nel letto della sua casa di Phoenix, Arizona, presumibilmente per un'overdose. Considerato il re delle "fake news", sosteneva di aver contribuito all'elezione di Donald Trump con la diffusione di notizie false montate ad arte e diventate virali sui social network durante le presidenziali Usa. Aveva scritto, ad esempio, che c'era gente pagata per protestare ai comizi elettorali di Trump e che l'ex presidente Barack Obama è gay e musulmano. Lo scorso anno, in una intervista al Washington Post, Horner aveva dichiarato di essere stato fondamentale per la vittoria di Trump perché i supporter del presidente non si preoccupano di verificare la veridicità delle notizie. Ha sempre definito la propria attività "satira" e il suo un "ruolo sociale".