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Giulia Cecchettin, l'auto di Filippo Turetta arriva ai Ris di Parma

sabato 16 dicembre 2023
1' di lettura

È arrivata a bordo di un camion a Parma, nella sede dei Ris in viale Piacenza, l'auto di Filippo Turetta che dalla Germania è stata portata in Italia. Il 22enne aveva utilizzato la Punto nera per sequestrare la sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin, uccisa a fine novembre.

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Askatasuna, Tajani: "Tanti dei violenti sono figli di papà"

Antonio Tajani critica gli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti il 18 dicembre scorso a Torino dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna. "Penso che la legge debba sempre essere rispettata. Quando si viola la legge lo Stato ha il dovere di farla rispettare. Il ministro dell'Interno Piantedosi ha fatto rispettare la legge. Se i violenti vogliono continuare a fare violenza non possono pensare che lo Stato rimanga immobile. Distruggere aule, menare poliziotti, carabinieri, finanzieri che fanno il loro dovere non va bene. Tanti di questi sono figli di papà che se la prendono con i figli del popolo, come diceva Pasolini", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, in visita all’ospedale Regina Margherita di Torino per la cerimonia dedicata "ai bambini del mondo". "Tutti sono liberi di manifestare, l'importante è che non ci siano messaggi violenti. Non ci facciamo intimidire. Torino è una città di buonsenso. Va rispettata anche dai centri sociali", ha aggiunto il leader di Forza Italia. 

Attentato di Sydney, l’omaggio di bagnini e surfisti per le vittime

A Sydney, precisamente a Bondi Beach, si sono riuniti centinaia di bagnini e surfisti, che hanno ricordato in questo modo le vittime dell’attentato accaduto pochi giorni fa. L’attacco è avvenuto durante la festa ebraica di Hanukkah.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Re Carlo si improvvisa 'barista' e assaggiatore di birre

Giovedì, Re Carlo si è cimentato come barista durante una visita al Guinness Open Gate Brewery di Londra. Durante la visita al nuovo locale di Covent Garden, Leo Ravina, ambasciatore dell'esperienza Guinness, gli ha mostrato l'arte di spillare la pinta perfetta. Il monarca ha anche assaggiato una selezione di birre meno conosciute, prodotte in loco da un microbirrificio situato nel seminterrato dell'edificio.

Antonio Di Pietro, rischio brogli: clamorosa denuncia, cosa sta succedendo prima del referendum

Il rischio brogli getta un'ombra inquietante sul referendum sulla giustizia della prossima primavera. A sostenerlo è Antonio Di Pietro, ex magistrato di Mani pulite, ex ministro e uomo delle istituzioni a tutto tondo e oggi in campo per il "Sì" alla riforma.

"Si stanno già costituendo organizzazioni per controllare il voto degli italiani all'estero che, come già avvenuto in passato, raccolgono gli elenchi degli elettori, costruiscono e spediscono queste lettere, ci mettono il voto, all'insaputa del diretto interessato", ha spiegato Di Pietro venerdì in un suo intervento al convegno promosso a Napoli dal Comitato Sì Separa della Fondazione Einaudi. 

"Mi riferisco a quelli iscritti all’Aire. Parliamo di due milioni di voti che spostano il risultato. Ci sono gruppi organizzati, appartenenti a specifici partiti politici e sindacati, che con questo sistema stanno già organizzando le ‘buste’ di voti da far arrivare in Italia. Un fatto che rischia di determinare una falsificazione del risultato. Lo voglio denunciare oggi prima che sia troppo tardi. Invito il governo, perché fa ancora in tempo, a fare una legge di un solo articolo che permetta agli elettori all’estero di votare di persona, alle ambasciate o ai consolati, con il proprio documento di identità. Una norma con la quale si applicano al referendum le stesse modalità di voto previste per le elezioni europee", è la proposta concreta di Di Pietro.

L'ex leader di Italia dei Valori ha quindi lanciato l'idea di stituire il comitato "Giustizia senza confini - Italiani nel Mondo per il Sì al referendum", come nuova articolazione del fronte favorevole alla riforma della giustizia, con un'attenzione specifica al voto degli italiani all'estero e al loro coinvolgimento attivo nel dibattito referendario. Il comitato, che vede il coordinamento di Andrea Di Giuseppe (Fratelli d'Italia), eletto nella circoscrizione Estero, "si inserisce nel quadro dei comitati per il sì, distinguendosi per il focus internazionale e per l'obiettivo di costruire una rete capace di informare, mobilitare e dare voce alle comunità italiane nel mondo, creando un collegamento stabile tra il dibattito nazionale e le esigenze dei cittadini residenti all'estero", viene evidenziato in una nota diffusa ai giornalisti. Secondo Di Giuseppe, "il voto degli italiani all'estero non è accessorio, ma parte integrante della democrazia. Questo comitato nasce per dare voce a cittadini che chiedono una giustizia più credibile, più efficiente e più vicina ai principi dello Stato di diritto". Secondo Di Giuseppe, il comitato "ha la funzione di spiegare ai cittadini italiani all'estero l'importanza della riforma della separazione delle carriere tra magistrati, sottolineando come le modifiche previste riguardino da vicino anche i connazionali residenti fuori Italia, che possono influenzare significativamente l'esito del referendum".