CATEGORIE

Mes, Meloni contro Conte: "Sottoscritto modifica sapendo che non c'era una maggioranza"

giovedì 4 gennaio 2024
1' di lettura

“Perché l’ex Governo Conte ha sottoscritto la modifica di un trattato quando sapeva che non c’era una maggioranza in Parlamento per approvarlo?": Giorgia Meloni torna sul tema del Mes, il cosiddetto fondo salva Stati europeo, nel corso della conferenza stampa organizzata dall’Ordine dei Giornalisti. E poi aggiunge che quanto fatto dall'esecutivo guidato dal leader grillino "ha messo l’Italia in una posizione di difficoltà: non poteva essere diversamente".

"Sappiamo come la pensava il M5s che infatti ha votato contro - continua la presidente del Consiglio -. Io penso che sia stato un errore sottoscrivere la modifica del trattato perché ha creato una situazione difficile sapendo che non c'era la maggioranza". Su quanto deciso dal Parlamento nei giorni scorsi, invece, afferma: "Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, forse la mancata ratifica della modifica del trattato da parte dell'Italia può diventare un'occasione per trasformare questo strumento in qualcosa che possa essere più efficace di quello che è oggi e secondo me questa è la strada sulla quale il governo deve lavorare". 

Su quanto lei avrebbe potuto fare per far approvare la modifica del Mes, invece, dice: "Sarebbe stato molto difficile per me impormi sul Parlamento in nome di un superiore interesse, quello che ho fatto è stato rimettermi all'Aula, il governo si è rimesso all'Aula ed è stato bocciato".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

tag
giorgia meloni
mes
giuseppe conte

Numeri alla mano Sondaggio-Ipsos, effetto-Atreju? Schlein e Conte "cancellati", vola FdI

Il retroscena sul Consiglio Ue Giorgia Meloni, in Ue passa la sua linea su auto, migranti e asset russi

Il nuovo emendamento Manovra, interviene Meloni: ci saranno anche i fondi per le imprese

Ti potrebbero interessare

Sondaggio-Ipsos, effetto-Atreju? Schlein e Conte "cancellati", vola FdI

Giorgia Meloni, in Ue passa la sua linea su auto, migranti e asset russi

Carlo Nicolato

Manovra, interviene Meloni: ci saranno anche i fondi per le imprese

Michele Zaccardi

La linea Meloni è risultata ancora vincente: il vero pacifismo si chiama realismo

Mario Sechi

Torino, "sbirri di me**a, Aska libero": la scritta choc

"Sbirri di me**a, Aska libero, Meloni dimissioni": una scritta in movimento è apparsa, probabilmente con l'aiuto di un proiettore, sulla facciata di un palazzo a Torino. Proprio a Torino un gruppo di manifestanti è sceso oggi in piazza per protestare contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. La scritta in movimento, poi, è andata avanti. In particolare, è stato citato il sindaco Stefano Lo Russo, insultato e descritto come "servo infame". E infine si legge: "90 miliardi in guerra, questo è il risultato". 

"Odissea nello spazio" su Camera con Vista

La nuova puntata di Camera con Vista, la trasmissione di Alexander Jakhnagiev prodotta da Agenzia Vista, in onda su La7 la domenica alle 09.40 e in replica il lunedì notte.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il vicesindaco di Casal di Principe promuove il "sì" al referendum durante le sue nozze

"Dico sì all'amore, dico sì a una giustizia giusta". In un video di pochi secondi Martina Natale che oggi a Napoli ha sposato Roberto Peluso ha voluto far coincidere il giorno del matrimonio con un messaggio in abito bianco in vista del referendum.

Askatasuna, Tajani: "Tanti dei violenti sono figli di papà"

Antonio Tajani critica gli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti il 18 dicembre scorso a Torino dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna. "Penso che la legge debba sempre essere rispettata. Quando si viola la legge lo Stato ha il dovere di farla rispettare. Il ministro dell'Interno Piantedosi ha fatto rispettare la legge. Se i violenti vogliono continuare a fare violenza non possono pensare che lo Stato rimanga immobile. Distruggere aule, menare poliziotti, carabinieri, finanzieri che fanno il loro dovere non va bene. Tanti di questi sono figli di papà che se la prendono con i figli del popolo, come diceva Pasolini", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, in visita all’ospedale Regina Margherita di Torino per la cerimonia dedicata "ai bambini del mondo". "Tutti sono liberi di manifestare, l'importante è che non ci siano messaggi violenti. Non ci facciamo intimidire. Torino è una città di buonsenso. Va rispettata anche dai centri sociali", ha aggiunto il leader di Forza Italia.