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Sandra Milo e "Ciro?": l'atroce scherzo in diretta e i sospetti

lunedì 29 gennaio 2024
2' di lettura

Ha fatto la storia del nostro cinema, Sandra Milo, lavorando a fianco di registi leggendari come Federico Fellini (a cui è stata legata anche da un rapporto sentimentale "clandestino"), Antonio Pietrangeli o Roberto Rossellini. Ma nel suo piccolo, e forse per il motivo sbagliato, ha scritto una pagina indimenticabile anche della tv. 

Diventata conduttrice per il piccolo schermo negli anni Ottanta, l'attrice scomparsa oggi a 90 anni e ancora attivissima fino a poche settimane fa è stata protagonista di uno dei primi, e più crudeli, scherzi telefonici in diretta. Un episodio che destò incredibile clamore attirando parecchie critiche e sospetti sia sulla Rai sia sulla stessa "Sandrocchia". Lo spezzone, diventato un cult anche sui social dopo essere stato trasmesso centinaia di volte da programmi come Blob, risale all'8 gennaio del 1990.

Sandra stava conducendo la trasmissione L'amore è una cosa meravigliosa quando una telespettatrice si collega per chiederle cosa stessa ancora facendo in onda, avvisandole che suo figlio Ciro aveva avuto un incidente stradale e che versava in condizioni gravissime in ospedale. Immediata e drammatica la reazione della Milo, che si alza e lascia lo studio con le mani sul volto e in lacrime. Il suo "Ciro oddio dove?" è diventato un tormentone, ma non tutti sanno che la conduttrice pochi secondi dopo ha avuto un malore costringendo la Rai a sospendere la puntata.

Successivamente, una volta saputo che l'incidente non era mai avvenuto e che la "notizia" era una bufala, sono spuntate le teorie più disparate, compresa quella più "complottista" secondo cui il siparietto sarebbe stato concordato con la stessa Milo con l'obiettivo di aumentare gli ascolti e l'interesse riguardo al programma di Rai 2. La Rai ha anche aperto un'inchiesta interna, ricorda il Messaggero, ricostruendo il nome fornito alle centraliniste dalla telespettatrice (Maria Ramondio, falso anche quello) e stabilendo come il telefono dal quale provenne la telefonata era associato all'utenza degli uffici Alemagna, in Via del Corso a Roma. Dettagli che non hanno mai contribuito a diradare i sospetti: trappolone o no?

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"Anche io sono contro Trump e sono contro Netanyahu. Se gli ayatollah sono nostri nemici? I nostri nemici sono le pallottole. Dobbiamo fare una de-escalation. Dobbiamo pensare a costruire un mondo di pace. C'è preoccupazione per la terza guerra mondiale, quella espressa da Papa Francesco, l'avverti nelle chiacchiere all'aeroporto. C'è paura per questi nazionalismi, l'America, Putin, Israele. Poi certo in Iran c'è un regime, ma non è con le bombe che si risolve" così l'eurodeputato del Pd Sandro Ruotolo, a margine della manifestazione contro il riarmo.
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
 

Manifestazione contro il riarmo, cosa spunta in piazza: il dettaglio-choc

Durante la manifestazione per la pace che si è tenuta a Roma hanno sfilato anche bandiere dell'Iran e della Russia. Oltre 400 associazioni e realtà pacifiste e nonviolente sono scese in piazza nel pomeriggio di oggi, sabato 21 giugno, per protestare “contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo”. Peccato però che tra la folla siano comparsi i simboli di due Paesi non proprio volti alla pace.

Il corteo è partito da Porta San Paolo, piazzale Ostiense, alle 14 si è concluso al Colosseo con un flash mob: decine di persone si sono distese per terra su lenzuola bianche per 4 minuti, a simulare i morti sotto il rumore delle bombe su Gaza. In sottofondo un audio inviato dall'ingegnere del suono palestinese Oussama Rima. Poi un minuto di rumore. 

L’appuntamento ha messo in luce le profonde divisioni esistenti tra le opposizioni. Se infatti alla manifestazione hanno partecipato sia il leader del M5s, Giuseppe Conte, che i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dall'altra ha dato forfait la segretaria del Pd Elly Schlein, che invece era attesa, insieme a Peppe Provenzano, al congresso dei Verdi e socialisti europei in Olanda. Nel corso della manifestazione, inoltre, non sono mancati striscioni, attacchi e slogan contro Israele e contro il governo italiano.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev