Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, è ospite di “Parlamentari scatenati”, la rubrica dedicata ai disegni di legge dei parlamentari. In Commissione Lavoro è stata adottata la proposta di legge di iniziativa popolare, fortemente voluta dalla Cisl, che si è impegnata a raccogliere 400mila firme, per la partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e agli utili dell’impresa: Foti, intervistato da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge sullo stesso tema. Quali sono i benefici quando i lavoratori diventano attori delle scelte aziendali? “Questa proposta applica un principio costituzionale, l'articolo 46, rimasto per anni non applicato. Oggi il lavoratore non è più un soggetto dei quadri di Pellizza da Volpedo - spiega l’Onorevole - La collaborazione tra chi presta l’opera e chi la riceve è fondamentale: viviamo in un’economia di mercato che è sempre più competitiva, che richiede maggiore produttività e salari adeguati. La partecipazione dei lavoratori agli utili da un lato garantisce loro una migliore situazione economica, dall’altro li rende partecipi delle strategie da assumere. La strategia vincente non è più l’uomo solo al comando”.
Il testo prevede meccanismi premiali attraverso l’istituzione di un fondo: “Sì, ed è prevista una gradualità nelle forme di partecipazione, dalla cogestione alla partecipazione finanziaria e consultiva. Il termine “partecipe” è decisivo, indica un interessamento diretto del lavoratore che, tra l’altro, evita il dualismo sindacale. Archiviamo la lotta di classe a favore della collaborazione tra soggetti di un unico disegno”.
In questo senso, continua Foti, “il rapporto lavoratore/datore di lavoro non è più una relazione conflittuale. La proposta di legge, inoltre, prevede un’adesione volontaria: non vogliamo entrare a gamba tesa, ma dimostrare che questo sistema avvantaggia sia l’impresa, che acquisisce maggiori livelli di produttività, sia il lavoratore, perché ne aumenta l’indennità e la remunerazione. Basta guardare alla Germania, dove questo sistema è già stato adottato”.
A cura di Costanza Cavalli
Ecco l'anticipazione di Camera con Vista, il programma di Alexander Jakhnagiev in onda su La7 Domenica 1 Giugno alle 09.40. Prodotto da Agenzia Vista. 'Il conformista', il Fantasma, gli acchiappafantasmi, Trump e i fantasmi, Musk, la Guerra in Gaza e tanto altro ancora. In replica Lunedì e Martedì alle 01.40.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona "accusano" il 37enne posteggiatore abusivo, originario dello Zimbabwe, come autore dell'omicidio di Santo Re, il pasticcere trentenne del noto bar Quaranta nel lungomare Ognina di Catania. È quanto si legge in una nota della Questura che ricostruisce il delitto. L'indagato, quando è stato bloccato da agenti delle Volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. I poliziotti lo hanno fermato, contenuto, perquisito e condotto in Questura. Durante le fasi dell'arresto e successivamente nella sede delle Volanti il 37enne ha pronunciato "frasi disconnesse e senza senso, riferendo il nome della vittima farneticando".
Le autorità ucraine hanno ordinato ai residenti di lasciare altri 11 insediamenti del distretto di Sumy, data la costante minaccia alla loro vita causata dai bombardamenti di Mosca, riferisce Ukraïnska pravda. "Esorto i residenti a non ritardare la decisione di evacuare. Rimanere in una zona di pericolo costante è una minaccia diretta per la tua vita e la tua salute", ha affermato l'amministrazione militare della regione. Secondo quanto riporta il media ucraino, sono saliti a 213 gli insediamenti della regione di Sumy da cui i residenti sono stati evacuati.
È stato arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio aggravato il parcheggiatore abusivo, un 37enne originario dello Zimbabwe, che ieri avrebbe ucciso con diverse coltellate un uomo di 31 anni al culmine di una lite in piazza Mancini Battaglia a Catania. L'aggressore era stato bloccato dalla polizia e arrestato in flagranza di reato. Aveva ancora i vestiti e le mani sporche di sangue. Gli agenti hanno acquisito tutte le immagini delle telecamere della zona per ricostruire la dinamica. A quanto pare, vittima e presunto assassino si conoscevano e, dalle testimonianze raccolte a caldo, la vittima non pagava proprio perché lavorava davanti al parcheggio. Trovata anche l’arma del delitto: un coltello da cucina di grosse dimensioni, sporco di sangue.