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A Torino la protesta pro Pal: "Blocchiamo i ministri della guerra"

di Redazione sabato 25 ottobre 2025
1' di lettura

"Blocchiamo Tajani". Sotto questo slogan un centinaio di antagonisti e attivisti pro Palestina si sono radunati questa mattina in piazza Castello, a Torino, a poche centinaia di metri da piazza Carignano e dall'omonimo teatro dove è arrivato il ministro degli Esteri Antonio Tajani per partecipare agli Stati generali della Casa, convocati da Forza Italia. Nell'area intorno a dove si svolge l'incontro è presente un dispiegamento di forze dell'ordine, con mezzi e uomini. "Tajani parla di casa mentre a Gaza le case non ci sono più", si legge nel post che annunciava la manifestazione. Uno striscione di Torino per Gaza recita: "Blocchiamo i ministri della guerra, non saremo complici del genocidio". Presenti, oltre alle bandiere palestinesi, anche quelle del sindacato di base Cub. Sono circa trecento le persone in presidio contro la presenza a Torino del ministro Tajani e dei ministri Anna Maria Bernini, Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto Fratin. 

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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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"In Libano non ci sono persone colpite, è un terreno molto difficile, sappiamo bene quali sono i rischi. Bisogna che tutte le parti in campo rispettino la presenza dell'Unifil, che è una presenza delle Nazioni Unite e tutti i paesi in campo sono parte delle Nazioni Unite e adesso bisogna lavorare perché tutta la tensione nell'area diminuisca. È ovvio che ancora il cessate il fuoco sia fragile e che ancora non sia iniziata la seconda fase per arrivare verso una vera pace. Però dobbiamo sostenere, lavorare tutti affinché si possa rinforzare e consolidare una situazione per poi avviare la ricostruzione, un percorso che porti alla convivenza pacifica fra due stati che si riconoscono reciprocamente. Difficilissimo, però bisogna farlo, cioè dobbiamo andare avanti tutti quanti". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno sulla pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma, dopo l'attacco di ieri dell'esercito israeliano al contingente in Libano.

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Incursione pro-Pal durante il Consiglio regionale delle Marche. La prima seduta è stata aperta da Andrea Cardilli, presidente provvisorio in attesa dell’elezione, durante la seduta in corso, di quello effettivo. Proprio durante i saluti e la presentazione di consiglieri e assessori, un’attivista a favore della Palestina è intervenuta dal pubblico sventolando una bandiera e chiedendo che la Regione Marche interrompa "i rapporti con Israele" e che "venga riconosciuto lo Stato palestinese". L'attivista - che ha proseguito durante l'intervento del presidente protempore - è stata accompagnata fuori dall'aula dal personale della vigilanza presente nell’emiciclo di Palazzo Leopardi in Ancona.

Prima di essere messa alla porta, la pro-Pal ha letto un comunicato per chiedere alla Regione Marche di "interrompere ogni rapporto con Israele". Vicino a lei, un altro attivista ha esposto una bandiera palestinese e un'altra bandiera è stata esposta nell'altro lato dello spazio dedicato al pubblico. In seguito, sono iniziate le votazioni per eleggere il presidente dell'Assemblea legislativa regionale. Ma non è tutto perché di fronte a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio Regionale, il coordinamento Marche per la Palestina ha organizzato questa mattina un sit-in di protesta. "Abbiamo già raccolto più di 5mila firme. - ha detto un attivista al megafono - Chiediamo l'interruzione di ogni tipo di rapporto economico, culturale e accademico con uno Stato genocida".

Intanto a fine seduta è stato eletto Gianluca Pasqui, consigliere regionale di Forza Italia e già vice presidente dell'Assemblea legislativa nella scorsa legislatura. Pasqui, 54 anni da compiere, di Camerino (Macerata) ed ex sindaco della città camerte, è stato eletto dall'Assemblea, come previsto dagli accordi di maggioranza, con 20 voti favorevoli e 11 schede bianche.