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Alfano a Belpietro: "Nessuna trattativa tra Stato e ultrà. Le società devono aiutare nell'ordine pubblico"

di simone cerroni sabato 10 maggio 2014
2' di lettura

"Una trattativa tra Stato e tifosi non sta né in cielo né in terra, nessuno può immaginare che loSstato abbia deciso insieme ai violenti se disputare o meno una partita. Noi come governo abbiamo il dovere di assicurare l'ordine pubblico, la valutazione tecnica appartiene alle forze di sicurezza schierate in campo e all'autorità di pubblica sicurezza che è il Prefetto. Sono loro ad aver valutato che la partita potesse essere giocata". Così Angelino Alfano, ospite de La Telefonata di Maurizio Belpietro a Mattino 5 del 6 maggio, commenta gli scontri tra tifosi fuori dall'Olimpico prima della partita di Coppa Italia tra Fiorentina-Napoli. Poi continua: "Il capitano del Napoli Hamsik è andato semplicemente a rassicurare i tifosi napoletani sulla sorte del tifoso ferito fuori dallo stadio". Incalzato da Belpietro, Alfano, interviene sulle misure di sicurezza attualmente in vigore ribadendo la proposta sul daspo a vita: "Il nostro obiettivo: il pallone è nostro e ce lo riprenderemo, devono tornare allo stadio le famiglie con i figli. I facinorosi e i violenti devono essere cacciati a vita dagli stadi e le società ci devono mettere il cuore per cacciare le mele marce dagli stadi". Le misure si devo rafforzare: "allontanare i violenti, rafforzare le pene, bonificare le zone vicino lo stadio anche prima della partita". Alla Coppa Italia "c'erano 1500 persone per contrallare la partita. Siccome non è possibile che una partita si trasformi in un evento che necessiti un assetto quasi bellico, è indispensabile che la società faccia anche la sua parte, come il modello inglese". Poi conclude "Oggi presenterò un piano speciale per la sicurezza di Roma in occasione di importanti manifestazioni pubbliche".

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