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Dani Alves, schiaffo ai razzisti: si mangia la banana

di Andrea Tempestini mercoledì 30 aprile 2014
2' di lettura

Il numero uno, Dani Alves. Succede che al 31' della ripresa della partita tra Villareal e Barcellona - i padroni di casa in vantaggio 2-1 - il blaugrana si avvicina al fondo del campo per battere un calcio d'angolo. I tifosi della squadra di casa gli lanciano una banana. Un gesto razzista. Il brasiliano non si scompone, si avvicina alla banana, la raccoglie, la sbuccia e ne mangia un pezzo. Una strepitosa risposta ai razzisti. Per inciso, il Barcellona alla prima partita dopo la scomparsa di Tito Vilanova, è riuscito a ribaltare il risultato: 2-3 finale e Liga ancora aperta, anche se il vantaggio dell'Atletico Madrid (più 4 punti dopo aver battuto anche il Valencia al Mestalla) potrebbe rivelarsi quello decisivo per la vittoria finale. Il manifesto - Il gesto di Dani Alves ha subito fatto il giro del mondo, e in particolare la stampa carioca ha riportato con grande evidenza l'episodio e i commenti dei calciatori. Il portale Globoesporte, tra i più importanti del Paese, ha lanciato un manifesto dal titolo: "Siamo tutti Dani Alves". Nell'articolo si ricorda che il Brasile tra 45 giorni ospiterà la Coppa del Mondo, e qui "nessuno è o deve essere bianco, nero o giallo. Abbiamo e dovremmo essere tutti dello stesso colore perché l'intolleranza ci danneggia più della corruzione". "Oggi - continua Globoesporte - tutti siamo scuri di pelle, con gli occhi luminosi e i capelli ricci. Quella banana è il Brasile che viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Quell'ironia nel gesto di mangiare il frutto è come un ballerino che balla la samba o un giocatore che dribbla". Il selfie di Neymar - Tra tutti i messaggi di complimenti e solidarietà incassati da Dani Alves, ha colpito quello del suo compagno di squadra al Barcellona e in nazionale, Neymar, che in passato fu vittima di episodi, gesti e cori razzisti. Il messaggio è arrivato dal profilo Instagram, in cui Neymar ha pubblicato un selfie in cui si ritrae con suo figlio in braccio, mentre il piccolo sbuccia una banana. Infine, sulla questione è tornato ancora Dani Alves, che a un sito spagnolo ha dichiarato: "Sono in Spagna da undici anni, non è cambiato nulla. Non ci rimane che ridere di questi ritardati".

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