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Radici, torna a Torino il festival per comprendere le identità

di TMNews martedì 11 novembre 2025
1' di lettura

Torino, 11 nov. (askanews) - Radici, il festival dell'identità (coltivata, negata, ritrovata) apre a Torino e torna a interrogarsi sul tema dell'identità e sul nostro rapporto con noi stessi e con l'Altro da noi. Alla luce di ciò che accade intorno a noi, in un mondo che sembra accelerare verso un cambiamento profondo e radicale di ciò che conoscevamo - e spesso davamo per scontato - un cambiamento che investe ogni ambito, dalla geopolitica alla sessualità, dalla religione al linguaggio, Radici inaugura la terza edizione.

Il festival è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori a cura di Giuseppe Culicchia con il contributo della Regione Piemonte-Assessorato Regionale all'Emigrazione; Radici è in programma da questo giovedì fino a domenica, 13-16 novembre, tra il Circolo dei lettori e delle lettrici e il Cinema Romano. Lo stesso Culicchia lo ha presentato ad askanews.

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Roma, 13 nov. (askanews) - "Per svilupparsi, una società moderna deve saper coniugare tutti gli aspetti di sostenibilità: sia quella economica che quella istituzionale geopolitica e quella sociale". Così il presidente del premio Anima, Luigi Abete. "L'attenzione verso i più deboli è importante in questo momento in cui il mondo è attraversato da tanti problemi, in cui ci sono situazioni che evolvono tanto rapidamente e in modo molto inaspettato - ha detto - c'è sempre più bisogno anche non solo di sostenibilità, ma anche di solidarietà. Cioè di fare in modo che quelli che possono, aiutino quelli che sono un po' più indietro o quelli che vivono in parti o in situazioni più disagiate nel mondo".

Questo, ha aggiunto Abete, affinché "possano avere un un'attenzione da parte di quelli che stanno in un Paese più sviluppato. Questo rapporto tra sostenibilità sociale ed economica da un lato e solidarietà umana tra cittadini del mondo direi che fa apparire ancora di più la necessità di un'impresa che sia un'impresa comunità. Comunità di interessi, ma anche comunità di persone che sappiano quindi attivare le loro relazioni in modo civile in modo positivo, in modo costruttivo".

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La serra era nascosta da un pannello basculante ed era dotata di un sofisticato impianto per mantenere le condizioni ideali per le piante, alte tra i 70 e i 110 centimetri, con tanto di sistema di ventilazione e lampade e un complesso sistema elettrico allacciato abusivamente alla rete pubblica.

Proprio un cavo elettrico nascosto fra gli alberi in una zona non abitata ha insospettito i carabinieri che lo hanno seguito fino al capanno agricolo, di proprietà di un padre e figlio, entrambi denunciati in stato di libertà.

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