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Mons. Castellucci: i bambini trasformano una bomba in piscina

di TMNews giovedì 27 novembre 2025
2' di lettura

Modena, 27 nov. (askanews) - "Solo i bambini possono trasformare una bomba, le conseguenze di una bomba, in una piscina". E' un potente aneddoto proveniente da Gaza quello raccontato da mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, intervenuto questa mattina allo Stadio Braglia durante la conferenza stampa di presentazione della decima edizione della Partita della Stella. Il vicepresidente della Conferenza episcopale dei vescovi ha voluto sottolineare la capacità di rigenerazione dei bambini nel contesto della guerra, che ha pesantemente colpito sia Betlemme che Gaza.

Ricordando un episodio letto, mons. Castellucci ha narrato di un attacco aereo su Gaza. Un missile o un drone cadde su una strada periferica, di buona fattura, esplodendo. L'esplosione non causò un disastro in termini di crolli di case, ma creò una buca larga forse 7-8 metri e profonda tra 1 e 1,5 metri. Probabilmente l'ordigno colpì dei tubi dell'acqua, che uscì immediatamente, invadendo la buca e poi debordando. "Dopo pochi minuti c'erano dei bambini che essendo accorsi si misero a nuotare in questa buca e facevano chiasso". Un giornalista, tramite un interprete adulto, chiese loro: "Ma cosa state facendo?". La risposta di un bambino fu: "Nuotiamo, non vedi? Ci hanno regalato la piscina". Castellucci ha ricordato come i bambini riescano a "giocare sulle guerre degli adulti". Ha poi duramente criticato la violenza contro l'infanzia: "Quando si colpiscono i bambini veramente si colpisce al cuore una società, una società che uccide i bambini indiscriminatamente, che invece di costruire scuole e ospedali, di distruggere con i bambini dentro, veramente è una società crudele".

L'iniziativa della Partita della Stella, che si giocherà lunedì 1 dicembre al Pala Anderlini a Modena, vuole essere proprio un segno di grande umanità per reagire a questa disumanità. I fondi raccolti andranno a beneficio del Caritas Baby Hospital, unico ospedale pediatrico della Cisgiordania, e dell'orfanotrofio Hogar Nino Dios a Betlemme. Parte dell'incasso finanzierà anche l'Ong Acs, che opera a Gaza fornendo aiuti alimentari, tende, coperte e trasporti per la popolazione civile sfollata, dove la situazione è drammatica. Il vescovo Castellucci ha concluso paragonando lo sforzo di solidarietà alla speranza: "Vogliamo reagire a questa disumanità proprio piantando, per così dire, tante piscine là dove vengono buttate tante bombe". Rivolgendosi agli organizzatori e ai partecipanti, ha aggiunto che lo sportivo non allena solo i muscoli, ma "allena il cuore alla solidarietà".

Il progetto Un Ponte verso Betlemme, promosso dalle associazioni "Un ponte verso Betlemme" e "Rock No War", da vent'anni è impegnato nella raccolta fondi per sostenere l'ospedale pediatrico e l'orfanotrofio di Betlemme, oltre a finanziare progetti di assistenza medica e sociale per la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania.

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L'incontro si è tenuto nella sede del ministero della salute.

Mauro Biffoni, direttore dipartimento oncologia dell'Istituto superiore di sanità, spiega: "La medicina di precisione è una medicina che si basa sul riconoscimento di alcuni marcatori biologici che ci fanno capire se quella determinata malattia risponde a farmaci che hanno un preciso bersaglio molecolare. Ovviamente deriva dall'evoluzione che c'è stata nella diagnostica, che ha consentito di individuare le alterazioni che sono alla base di molte patologie, in particolare in oncologia".

La medicina di precisione rappresenta una svolta tecnologica e scientifica in rapida evoluzione, grazie anche a strumenti di intelligenza artificiale, che aprono nuove prospettive in fatto di diagnosi più precise e trattamenti più efficaci.

Massimo Triggiani, professore di medicina interna Università di Salerno, aggiunge: "Attualmente la medicina di precisione è estremamente importante perché conosciamo la mutazione genetica, quindi la diagnosi può essere fatta con precisione. Ed abbiamo a disposizione dei farmaci che vanno proprio sul bersaglio, cioè sul gene alterato di questa malattia e quindi ci consentono di utilizzare un approccio terapeutico che non è sintomatico e aspecifico, ma va a risolvere i problemi".

La precisione nella fase di diagnosi e poi della terapia determina un sicuro passo avanti.

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