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Olimpiadi, Buonfiglio (Coni): lavoriamo per candidare Roma

di TMNews venerdì 5 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 5 dic. (askanews) - Il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, a margine della cerimonia di inizio del viaggio della Fiamma Olimpica al Quirinale, ha detto che auspica la candidatura di Roma per le Olimpiadi.

"Ogni giorno dobbiamo costruire qualcosa: le società sportive devono essere più assistite, dobbiamo far realizzare impianti per l'attività sportiva in prossimità e ripristinare l'attività sportiva a scuola in modo dignitoso, con palestre adeguate e magari nel pomeriggio, non tra l'ora di filosofia e matematica - ha detto - e se facciamo un buon lavoro di pianificazione nei prossimi 15 anni avremmo la possibilità magari di candidare Roma per le Olimpiadi".

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Michael Bublé intona l'Ave Maria in conferenza stampa in Vaticano

Roma, 5 dic. (askanews) - La sala stampa della Santa Sede diventa per la prima volta un "palco" per due artisti d'eccezione: Michael Bublé e Serena Autieri. Il primo, canadese, all'attivo oltre 75 milioni di album venduti nel mondo, ha intonato l'Ave Maria, che domani canterà al Concerto per i Poveri, in Aula Paolo VI, alla presenza del Papa.

Autieri ha invece intonato un pezzettino del brano "Quando nascette Ninno", in napoletano.

La sesta edizione del Concerto con i Poveri, evento gratuito che unisce bellezza artistica e solidarietà, nel segno dell'incontro e della condivisione, ha come protagonista Michael Bublé, che si esibirà con parte della sua band insieme al Mons. Marco Frisina, alla Nova Opera Orchestra e al Coro della Diocesi di Roma. Serena Autieri conduce la serata.

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Il trionfo dell'underdog rob a X Factor 2025: Sono partita in sordina

Napoli, 5 dic. (askanews) - Rappresentano la faccia pulita e di qualità della nuova musica italiana, nella finale di X Factor sono arrivati quattro ragazzi di talento, giovani e pieni di speranze. Ha trionfato a piazza del Plebiscito la giovanissima rob, 20 anni catanese, da tutti conosciuta come l'underdog di questa edizione. Partita in sordina si è fatta valere e apprezzare.

"Quando Lauro mi ha definita come underdog ero davvero contenta perché era un modo per dire che ero migliorata e questa cosa è stata fantastica per me. Io mi sento davvero di aver fatto un bel percorso insieme a Paola. Infatti sarei soddisfatta a prescindere dall'esito, perché come ho detto tantissime volte, per me già essere in finale era un sogno ad occhi aperti. Quindi sì, un po' credo di sentirmi adesso un underdog. Anche se si parte un po' in sordina poi il lavoro duro viene riconosciuto e io sono felicissima di questo".

Settimana dopo settimana, seguendo i consigli della sua giudice Paola Iezzi, ha dominato il palco di X Factor 2025 con il suo pop-punk. Un genere che lei spera trovi nuovo spazio nella musica. "Io spero di arrivare al grande pubblico con il mio genere perché è il genere che amo e mi piacerebbe se ci fosse comunque un revival, una nuova scena del pop punk, del rock in genere, come è stato con i Maneskin che io adoro. Sarebbe fantastico far diventare il mio genere mainstream però comunque per me l'importante è fare ciò che amo, quindi continuerò bella dritta su ciò che voglio fare per un po'. Poi ho vent'anni, non si sa cosa succederà, però per adesso sono molto convinta".

Ha superato in finale eroCaddeo, della squadra di Achille Lauro, secondo classificato; sul podio anche DELIA, della squadra di Jake La Furia. Quarto in classifica PierC, della squadra di Francesco Gabbani, che per molte puntate era stato dato per favorito e che si è fatto apprezzare per le sue doti vocali.

"Chi entra Papa esce cardinale. Io sono gratissimo del percorso che ho fatto, sono felice di essere venuto per i miei compagni e per Rob, per tutti quanti. Ieri sera abbiamo vissuto il concerto, la finale, come un concerto fra colleghi, quindi non c'era nessun tipo di aspettativa, almeno da parte mia, riguardo alla posizione in cui sarei arrivato. C'era un sentimento e un clima condiviso, quindi sono contento del percorso fatto in maniera molto genuina".

Un trionfo della musica di qualità anche se con stili molto diversi che ha illuminato la notte di Napoli. Sono aperti i casting per la prossima edizione.

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PMI italiane, gestione frammentata: Vivid spinge sulla digitalizzazione

Milano, 5 dic. (askanews) - Le piccole e medie imprese italiane si trovano ancora spesso a gestire attività amministrative e finanziarie attraverso molti strumenti separati. Un sistema che rallenta i processi e aumenta i costi, soprattutto per le realtà più piccole. Gianluigi Girardi, Country Manager Italia di Vivid, sintetizza così il problema: "Oggi una PMI italiana usa in media quattro o sei strumenti diversi per gestire contabilità, pagamenti, incassi, carte, note spese e adempimenti fiscali. Questo comporta costi duplicati, triplicati, perdite di tempo e una complessità gestionale che pesa soprattutto sulle aziende più piccole che non hanno le risorse per gestire appunto eh tutti questi strumenti."

In Italia l'adozione di soluzioni fintech cresce, ma il ritardo rispetto alla media europea resta evidente. Solo una parte limitata delle imprese ha già integrato strumenti digitali completi. Girardi illustra la proposta di Vivid partendo dall'impostazione del servizio che oggi viene offerto anche al mercato italiano: "Vivid è una banca al 100% online che nasce nel 2019 a Berlino con l'obiettivo di supportare piccole medie imprese freelance nella loro quotidianità bancaria. Il problema principale che vogliamo risolvere in Italia, ma anche in Europa, è la frammentazione".

Ma quali sono le differenze concrete rispetto agli operatori tradizionali? "Le banche tradizionali hanno tre inefficienze strutturali principali che sono: processi lenti burocratici, prodotti non integrabili e assistenza frammentata. Noi vogliamo eliminare questa dispersione e offrire un prodotto unico dove le PMI possano amministrare in un'unica app la loro finanza in modo semplice e immediato."

Per le aziende come Vivid l'Italia è strategica perché oltre il 90% delle imprese è costituito da piccole e medie imprese. Ma solo il 15-20% delle 5 milioni di PMI utilizza ad oggi soluzioni digitali. I principali ostacoli sono la mancanza di fiducia nelle banche digitali e l'abitudine degli imprenditori ad aprire conti e interagire fisicamente con le banche tradizionali. Ma la tendenza è segnata: la previsione è che la soluzione digitale verrà adottata su larga scala.

Vivid sta introducendo agenti di Intelligenza artificiale per assistere i clienti nelle aree legale e finanziaria. Questi collaboratori digitali forniscono consigli, aiuti e creano istantaneamente template per contratti, offrendo un supporto che aiuta le PMI che non hanno un dipartimento legale interno.

"La banca tradizionale non ti dà niente di più della banca digitale. La banca digitale ti dà efficienza e efficacia per la parte di processi ti ottimizza quelle che sono le ore di lavoro . Quindi in generale se devo utilizzare una banca digitale risparmio 2-3 ore del mio tempo perché è più facile rendicontare le transazioni, parlare con il commercialista che è già integrato e questo dà all'imprenditore un grande vantaggio", conclude Girardi.

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"Arti della Terra" una mostra che cambia le carte in tavola

Bilbao, 5 dic. (askanews) - Forse non tutti lo coglieranno e forse non tutti saranno pronti o d'accordo. Ma la mostra "Arti della Terra" presentata nel Museo Guggenheim di Bilbao in qualche modo rappresenta un cambiamento che non è rinviabile, una presa di posizione di fronte allo stato del pianeta che deve coinvolgere anche il discorso culturale e artistico. Nelle grandi sale progettate da Gerhy trovano spazio alberi, foglie, materiali e soprattutto terra, in un percorso che rimanda alla Land Art o all'attivismo, ma che è anche qualcosa di più radicale.

"Sono i processi ecosistemici che ci interessa portare qui dentro - ha detto ad askanews il curatore Manuel Cirauqui - prima di tutto per porre una sfida ai protocolli classici del museo, pensando che in un futuro prossimo questa sarà la nostra realtà. Dovevo essere molto più vicini ai processi ecosistemici per poterli capire e per poter esistere insieme, perché non c'è un altro modo di esistere".

Al centro della ricerca c'è il suolo, inteso come spazio materiale ed ecosistema condiviso, ma c'è anche una costante urgenza di cambiamento, perché le piante e l'erba, banalmente, crescono, e "crescita" è un'altra parola chiave, perché rimanda pure al sistema economico che ha prodotto la crisi attuale. E uno dei possibili sensi profondi dell'esposizione si può trovare proprio nella duplice lettura di questi termini, applicabili sia al progetto d'arte sia all'emergenza ambientale. E naturalmente si ragiona di trasformazione.

"Questa trasformazione del mondo, noi pensiamo con la mostra - ha aggiunto il curatore - che è venuta accompagnata da una trasformazione nell'arte e suo rapporto con i materiali. In questo contesto dei materiali entrano i processi vivi".

È chiaro che si tratta comunque di una mostra in uno dei musei più globalizzati, ed è anche vero che sono esposti artisti storici come Joseph Beuys, Hans Haacke, Richard Long, Meg Webster o Giuseppe Penone, ma è il contesto complessivo a essere in gran parte diverso, anche per la presenza di molti artisti più giovani e legati al territorio.

"L'idea del contemporaneo stesso - ha concluso Manuel Cirauqui - è una idea che vogliamo prendere non problematicamente, ma che vogliamo prendere criticamente il contemporaneo non è il contemporaneo dei social o di due ore fa, il contemporaneo è un spazio molto largo di più di 60-70 anni, possiamo pensare a dei momenti che hanno aperto questa sensazione del contemporaneo della crisi climatica come un presente allargato".

Un presente che rischia di sfuggire via e che, come gli alberi del Mediterraneo che fanno parte di una grande installazione, ha bisogno di cura. E la qualità di questa cura, alla fine, diventa l'opera stessa. Questo sì, potrebbe essere un cambiamento epocale per il sistema dell'arte. (Leonardo Merlini)

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