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La tredicesima non arriva: un lavoratore su quattro a rischio, ecco quali categorie

Andrea Tempestini
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Buon Natale? Forse no. Un allarme (inquietante) arriva de Federconsumatori: "Gran parte delle tredicesime verrà consumata per pagare le tasse, ma la cosa più preoccupante è che in molte piccole e medie aziende la famosa mensilità natalizia potrebbe addirittura slittare a gennaio o a marzo". Un nutrito gruppo di italiani, dunque, rischia di non percepire la tredicesima, quell'assegno che per la stragrande maggioranza degli italiani è ossigeno puro in un periodo di Tari, Tasi, assicurazione, bollo e regali natalizi. L'allarme viene lanciato in un'intervista all'Agi di Rosario Trafiletti, numero uno di Federconsumatori. Dati alla mano, spiega, il quadro economico del Paese è in continuo peggioramento, e dunque almeno una impresa su quattro troverà grossi problemi nel reperire i fondi per le tredicesime. Segnali di crisi - Elio Lannutti, presidente di Adusbef, spiega: "Ci arrivano segnali in questa direzione. Piccole e medie aziende con le casse vuote di cash potrebbero decidere di far slittare di due o tre mesi le tredicesime", che dunque verrebbero percepite nella primavera del 2015. Trafiletti, poi, riprende: "La disoccupazione è intorno al 13,2%, e quella giovanile oltre il 44%, ossia una cifra record. Logico, dunque, che ci sia una drastica contrazione della spesa che sarà per certi versi sorprendente". Tra i segnali di crisi, il fatto che a Natale 2014 anche il settore di libri, dischi e audiovisivi sarà in passivo: così non fu un anno fa, e l'indicatore dà la cifra del momento che il Paese sta attraversando. Un Natale mesto, dunque, in cui, riprende trafiletti "si spenderà poco, solo in giocattoli e beni alimentari, ma i tre quarti della tredicesima degli italiani sono stati già destinati al pagamento delle tasse". Almeno per chi la tredicesima la riceverà.

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