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Firenze, nello scandalo escort anche alcune studentesse

Dalle aule di facoltà a Palazzo Vecchio. Una ragazza rivela: "Lo fanno in tante, e lo sanno tutti". Poi svela come avveniva il reclutamento

Marta Macchi
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I palazzi del potere fiorentino tremano sempre più forte. Lo scandalo a luci rosse varca la soglia di Palazzo Vecchio e si insinua nei vicoli storici della città. Nuovi piccanti dettagli, un fascicolo di più di quattromila pagine di sordidi incontri, la "bella vita" che da i Medici, padroni di una libertina Firenze, si dirama fino ai giorni nostri. Tra le escort ingaggiate per appagare i vizi della Firenze bene compaiono anche i nomi di alcune studentesse. "Lo sappiamo benissimo tutti, te lo insegnano appena arrivi da matricola, che se c'è una difficoltà a pagare l'affitto - spiega Cristiana T. laureanda in Lettere che prepara la tesi su Nicolò Soldanieri - o se ti servono soldi per un viaggio un modo è quello, e si sa da chi andare a bussare". Dal Comune all'università - Sesso, potere, transazioni. A rivelarlo è il quotidiano La Repubblica che ha incontrato Cristiana T, ragazza che nella città del giglio rosso bottonato vive e studia: "Una si regola come crede. Una mia compagna di corso l'hanno interrogata per questa storia. Mi ha detto guarda Cristiana io non sono una puttana e lo sai. L'avrò fatto tre volte e quello che mi ha fatto schifo non è stato quella mezz'ora ma sentirli parlare al telefono dopo, con le mogli o con gli amici, ci credi?" E c'è proprio una moglie oltraggiata alla base del sexgate fiorentino e delle interminabili intercettazioni in mano agli inquirenti. Poi i festini, le orge, gli appuntamenti all'hotel Mediterrano dei fratelli Taddei e tante giovani desiderose di una nuova borsetta Fendi o di una vacanza: "Io comunque non lo capisco cosa volete sapere, cosa cercate, se vi scandalizzate per davvero o fate finta", perché spiega la studentessa: in fondo, questa è la norma. Le reclute - Non solo escort di professione dunque, ma anche semplici ragazze della porta accanto, quelle che vanno in facoltà con i libri sottomano e sognano una carriera brillante: "Non mi fa schifo cosa fanno ma come parlano, cosa dicono" spiega la studentessa. Le richieste sono sbrigative, i dettagli sporchi:  "Quando ci si vede si fa scambio di figurine. A quella gli piace così tanto che ci dovrebbe pagare lei a noi" oppure come richiede l'avvocato che va di fretta "Una cosa in macchina veloce, con la bimba di ieri".  Il boss delle escort è l'orologiaio Franchino che, secondo Repubblica, reclutava le "dipendenti"con un sms. I clienti sceglievano la "bimba" per la serata dal catalogo del sito slovacco Escortforum e alcune macchine, dotate di permesso per la zona blu, si occupavano di prelevare gli habitué e di accompagnarli al loro meeting sessuale. Assoldate con un messaggino e con lo stesso metodo assegnate: in questo giorno, a questa ora, Miriam ti aspetta. (M.M)

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