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Barilla, mai una pubblicità con i gay

Il re della pasta Guido a La Zanzara: "Per noi la famiglia è quella tradizionale. Gli omosessuali, se vogliono, possono scegliere un'altra marca"

Matteo Legnani
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"Dove c'è Barilla, c'è casa" è uno degli slogan di maggior successo nella storia della pubblicità italiana. E' dagli anni Ottanta che il colosso della pasta martella il messaggio in tv e sui cartelloni per strada. Ma c'è famiglia e famiglia. E a dirlo è nientemeno che Guido Barilla. C'è quella padre-madre-uno o due figli. E poi c'è l'altra: padre-padre o madre-madre. Cioè la famiglia omosessuale. Che a mister Barilla non va giù. "Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri" ha sparato ieri il re dello spaghetto a La Zanzara su Radio 24. D'altronde, lui non è la Boldrini, e sul tema ha tutto il diritto di pensarla come meglio crde, senza dovr inseguire il politically correct (magari meramente per scopi elettorali). Sondaggio: Mai un gay negli spot Barilla. Siete d'accordo?     La reazione delle associazione gay - Un'ondata di indignazione si è però levata da parte delle associazioni Lgbt e dai parlamentari sensibili al tema come Alessandro Zan di Sel che ha affidato a Twitter il suo commento: "Ecco un altro esempio di omofobia all'italiana. Aderisco al boicottaggio della Barilla e invito gli altri parlamentari, almeno quelli che non si dimettono, a fare altrattanto. Io comunque - ha twittato Zan - avevo già cambiato marca. La pasta Barilla è di pessima qualità". Un boicottaggio invocato anche dall'associazione Equality Italia che definisce le parole del manager una "offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori. Raccogliendo l'invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti". Intanto è già partito su Twitter l'hastag #boicottabarilla.   Le scuse dell'azienda  -  Le dichiarazioni hanno sollevato tanto di quelle polemiche che Guida Barilla ha chiesto scusa. In un comunicato stampa, il patron dice: "Mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la  sensibilità di alcune persone- Nell'intervista volevo   semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna  all'interno della famiglia". E poi ancora: "Per chiarezza desidero precisare: ho il massimo rispetto  per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perchè questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca".  

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