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Casa, contributi per l'acquisto soltanto ai giovani immigrati

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Andrea Tempestini
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Come se non bastassero i quattro miliardi di euro all'anno spesi per accogliere i migranti, il Ministero dell'Interno è pronto a mettere sul piatto altri cento milioni per aiutare i giovani migranti a farsi una posizione nella società e, addirittura, a comprarsi casa. Certo, come dicono a Roma, «sono fondi europei», ma questa giustificazione non serve a lenire la rabbia di chi, italiano, si sente discriminato, o a evitare la polemica politica. Le misure pro migranti sono contenute all'interno di un documento che il ministro Marco Minniti ha presentato ieri alla Commissione speciale per l'immigrazione, alla quale hanno partecipato solo gli assessori regionali alla partita di Lombardia, Veneto e Liguri (rispettivamente Simona Bordonali, Manuela Lanzarin e Sonia Viale). In due paginette che riassumono il provvedimento è spiegato che 70 milioni verranno investiti per misure a «Sostegno alle autorità locali per lo sviluppo di attività di integrazione in ambiti territoriali ove esse risultino di estrema necessità». Segue un elenco di queste necessità: si va dall'attivazione di presidi di primo intervento sanitario dedicato ai migranti al sostegno per l'inclusione sociale, passando per formazione di operatori, la riqualificazione delle periferie e a un «sostegno agli enti locali tramite incentivi per l'abitare». A creare scalpore sono soprattutto i 10 milioni impiegati in «Interventi per promuovere l'autonomia socio-abitativa degli stranieri neomaggiorenni fuoriusciti dai percorsi di accoglienza». I restanti 20 milioni saranno divisi equamente tra il «Miglioramento del sistema di accoglienza attraverso la realizzazione di un progetto pilota per la protezione delle vittime di tratta» e la «Prosecuzione e rafforzamento del progetto Pueri (Pilot action for uams: early recovery interventions) a favore di Minori stranieri non accompagnati (Msna) e dei soggetti vulnerabili che transitano negli hotspot». Le tre regioni presenti, tutte di centrodestra, ovviamente hanno votato contro questo piano. «Mancavano 17 regioni in Commissione. Minniti è stato lasciato solo anche dal suo partito - hanno spiegato i tre assessori in un comunicato congiunto -. Il governo ha presentato un documento assurdo che intende promuovere l'autonomia abitativa dei neo maggiorenni immigrati e il loro inserimento lavorativo. Si tratta dell'ennesimo schiaffo ai giovani italiani in difficoltà. Se ci sono delle risorse europee sull'immigrazione bisogna investirle in prevenzione sanitaria e nella integrazione delle fasce più deboli come le donne». E non è finita qui, perché la triade leghista accusa Minniti anche di «voler modificare la composizione delle commissioni che valutano le richieste di protezione internazionale» escludendo i funzionari della Polizia di Stato. Per questo, si conclude il comunicato «le Regioni hanno espresso parere negativo. Auspichiamo dunque un'inversione a 180 grado del governo» e «speriamo che anche la Sicilia si unisca al nostro fronte». di Fabio Rubini

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