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Marina Berlusconi: perché non si candida

Lucia Esposito
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L'impegno in Mondadori, la passione per le aziende di famiglia: sono queste le motivazioni che hanno spinto Marina a resistere alle "pressioni" che arrivavano da più parti per la sua candidatura alle Europee. Ma dietro queste motivazioni, tutte vere, c'è un'altra ragione più squisitamente politica: la consapevolezza che una leadership non può essere imposta dall'alto, la leadership non si improvvisa. A parlarne è il Corriere della Sera che spiega come la primogenita del Cav in realtà attaccando a quest'idea non abbia del tutto escluso che in futuro ci possa essere spazio per lei in politica. La strategia - Marina non ha voluto bruciarsi anzitempo perché le leadership si costruiscono sul campo. Anche il sondaggio reso noto da Agorà e circolato nei giorni scorsi ad Arcore sembra dare ragione a Marina: solo il 14% degli italiani dice che il futuro di Forza Italia si chiama Marina solo il 6% dice Barbara. Per questo il Cav ha scartato la possibilità di candidare una delle sue figlie. Insomma Marina non vuole essere vissuta dagli elettori come l'ultima risorsa, una foglia di fico. Se mai deciderà di scendere in campo vuole"conquistarsi" la leadership non essere imposta. Per il momento, quindi, Marina resta a fare la manager nell'azienda di famigli anche lei attenta a quello che accadrà il 10 aprile quando il Tribunale di Sorveglianza dovrà decidere sul destino di suo padre. Attenta a non esporsi troppo è prudentissima.

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