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Rai, crollano gli ascolti delle radio: meno 6% in un anno. Carlo Conti sul banco degli imputati

Andrea Tempestini
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Il flop delle sorelle Parodi e quello di Fabio Fazio, alla Rai, non bastano. Sul carrello degli sconfitti, ora, ci sale pure Carlo Conti, il direttore artistico universale di Radio Rai. Ad "inchiodarlo" le cifre diffuse da Ter, Tavolo edizioni radio, che rilevano un grave calo di ascolti per le trasmissioni di Viale Mazzini, le quali perdono oltre il 6% rispetto alla scorsa stagione. Radio 1 Rai si trova soltanto al sesto posto delle classifiche di ascolto; Radio 2 all'ottavo mentre per trovare Radio 3 bisogna scendere fino alla 15esima posizione. Cifre che potrebbero mettere in discussione la direzione artistica di Conti. Nel dettaglio, Radio 1 rispetto allo scorso anno ha perso il 5,8% e Radio 3 il 3,3 per cento. Certo, è mutato il sistema di rilevazione in parallelo al metodo di raccolta, ma il dato sta lì a dimostrare - come sottolinea Il Fatto Quotidiano - che qualcosa non funziona. Già, perché quasi tutte le radio aumentano gli ascolti tranne quelle di Viale Mazzini. E sul banco degli imputati ci finisce Conti, che non riesce a bissare i successi ottenuti a Sanremo. Comunque sia, a Viale Mazzini cantano ugualmente vittoria, esprimendo "apprezzamento per i quasi 9 milioni di ascoltatori che ogni giorno si sintonizzano sui nostri canali". Secondo il direttore di Radio Rai, Roberto Sergio, il risultato "si conferma in linea con il pari periodo del 2016". Entusiasmo che pare davvero ingiustificato. E ad infilzare la Rai ci pensa il solito Michele Anzaldi: "I dati sulla radio sono molto preoccupanti per il servizio pubblico. Ed è sorprendente che il direttore di Radio Rai li accolga addirittura con soddisfazione - commenta il piddino -. I tre storici canali radiofonici Rai perdono in un anno oltre mezzo milione di ascoltatori, mentre tutti i principali concorrenti privati aumentano il proprio pubblico", ha rimarcato su Facebook,

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