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Antonio Conte gongola: perché questo Napoli può sognare

martedì 24 settembre 2024

3' di lettura

La quinta di campionato comincia a chiarire quello che potrebbe accadere nella corsa al titolo di campione d’Italia. Per adesso è il Toro a godersi bellamente il primato in classifica dopo l’ultima vittoria esterna al Bentegodi contro il Verona, 2-3. Senza togliere nulla a Juric, con Vanoli i granata adesso stanno marciando nelle zone alte della classifica, per la soddisfazione del presidente Cairo che, presa la squadra quasi in dissesto, se la trova adesso solida economicamente e anche prima in classifica. Crediamo pertanto di poter considerare lungimirante la linea manageriale attuata del presidente Cairo per aver dato tali risultati in un mondo che spesso spende senza tener conto dei libri contabili. Con tutto ciò il Toro non ci sembra in grado di competere per il titolo, piuttosto di poter aspirare ad un posto in Europa. 

Chi, invece, può lottare per l’alta classifica fino alla fine sono Juve e Napoli che si sono affrontate all’Allianz Stadium in una sfida, molto tattica, terminata 0-0. Tra i partenopei già si vede la mano di Conte sia dal punto di vista tecnico (a Torino ha abbandonato la linea difensiva a tre per passare a quella a 4 e favorire l’innesto di un centrocampista in più come l’ottimo scozzese McTominay) che da quello mentale. L’obiettivo è quello di tornare in Europa dalla porta principale (leggi Champions) ma sognare qualcosa di più è lecito. La Juve di Motta è una squadra ancora in costruzione: solida in difesa (zero gol subiti) e ancora acerba in attacco (Vlahovic deve ritrovare il feeling col gol), ma ha grandi margini di crescita. Bella sorpresa è invece l’Empoli di Fabrizio Corsi. 

Al comando di una truppa di ragazzi senza paura, catapultati dal settore giovanile direttamente nella massima serie, guidati dalla mano esperta di mister d’Aversa, sta respirando l’aria inusitata di alta classifica, dopo la vittoria esterna di Cagliari. Non ha altra aspirazione se non quella di salvarsi e sta cercando di mettere fieno in cascina che sarà molto utile per la volata finale. Risorge la Roma all’Olimpico sotto la guida di Juric. Ne fa tre all’Udinese e pensare che nelle quattro precedenti partite aveva fatto soltanto due gol. Una iniezione di fiducia di non poco conto per l’ambiente, ma soprattutto per i dirigenti che, probabilmente scaramantici, avranno ben pensato di scaricare quest’anno mister De Rossi, nel ricordo della marcia inarrestabile della squadra quando l’anno scorso quest’ultimo sostituì l’esonerato Mourinho. Secondo noi, che non siamo scaramantici, scaricare invece un allenatore dopo sole 5 giornate ci sembra una grande castroneria, tenendo oltretutto conto che la squadra giallorossa al massimo può qualificarsi per l’E-League, qualunque sia il mister che l’allena. Risorge anche la Fiorentina che, al Franchi, liquida la Lazio con un meritato 2-1, dimostrando ha le carte in regola per aspirare a qualificarsi in E-League. 

La grande sorpresa di giornata l’ha fornita però il Milan battendo l’Inter, sovrastandola nel ritmo, con delle ripartenze mozzafiato. Fonseca, alla stregua di chi sa che deve morire, va allo sbaraglio contro i nerazzurri , mandando in campo quattro attaccanti. Apparentemente sembrava un modo per scegliere una morte almeno divertente. E invece ha vinto. Nella seconda parte della gara poteva segnare anche altri gol con le ripartenze che l’Inter gli permetteva scoprendosi. Alla fine una vittoria strameritata senza paura contro un Inter presuntuosa, tramortita solo per essersi trovata davanti un avversario che non si aspettava. E d’improvviso Fonseca diventava un genio e Inzaghi una schiappa. Noi intanto aspettiamo il Milan al prossimo impegno per capire se veramente sia risorto , pronto anche a lottare per il titolo con chiunque.

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