Riparte il campionato che una volta era considerato il più bello del mondo. Il nostro calcio sta attraversando un periodo di confusione gestionale. Non ci sono più regole, iniziano a mancare le idee oltre ai soldi. Ad esempio non si capisce più se a comandare siano le società o i propri dipendenti, i giocatori che, quando fa loro comodo, non rispettano i contratti. Alcuni giocatori per farsi vendere anzitempo a una squadra di loro gradimento non rispondono magari alle convocazioni dei club, presentando anche dei certificati medici, se occorre. È stato il caso di Koopmeiners l’anno scorso, è il caso di ALookman quest’anno. E non sono esenti neanche gli allenatori, si veda Inzaghi, che dopo la finale di Champions ha improvvisamente lasciato l’Inter, attirato dai dollari dell’Arabia Saudita. O prima ancora si veda Mancini, che aveva addirittura appiedato la Nazionale italiana.
A questo punto è lecito domandarsi a cosa servano gli accordi di lunga scadenza. Per porre un freno a questo fenomeno basterebbe prevedere squalifiche pesanti per chi non rispetta i contratti. Le solite multe non bastano, perché vengono facilmente ammortizzate. Tra l’altro le partenze recenti di Leoni, destinazione Liverpool, e Raspadori, passato all’Atletico Madrid, dovrebbe suggerire che i giovani italiani cercano sempre più di evadere all’estero. Lì evidentemente sono richiesti e hanno possibilità di giocare da titolari, mentre da noi si sentono parcheggiati. Quindi un altro problema da risolvere dovrebbe essere quello di imporre finalmente un numero massimo di stranieri in campo, come era stato fatto nel passato: una regola che non andrebbe a intaccare la libera circolazione, ma eviterebbe che le squadre si presentino nelle competizioni con dieci o anche undici stranieri tra i titolari.
Sicuramente ne trarrebbe vantaggio la nostra Nazionale, che potrebbe avere a disposizione giocatori italiani più pronti perché maggiormente impegnati dalle loro squadre. Un po’ come accadeva nel 2006, quando vincevamo il Mondiale in Germania. In questo contesto si inserisce il nuovo campionato con i bilanci in rosso per la maggior parte dei club partecipanti. Al momento resta difficile fare dei pronostici, essendo ancora in corso il calciomercato. Non ci sembra però azzardato affermare che a contendersi lo scudetto saranno le stesse di sempre. A partire dal Napoli, detentore del titolo: la squadra era già solida, ma si è migliorata ulteriormente acquistando un campione del calibro di De Bruyne. Inoltre il Napoli può contare ancora sulle qualità di un allenatore vincente, quale è Conte, e di un presidente abile come De Laurentiis. L’Inter, guidata magistralmente da Marotta e Ausilio, sarà ancora competitiva nonostante abbia perso Inzaghi. I nerazzurri lo hanno sostituito abbastanza bene con Chivu e stanno cercando di ringiovanire la rosa con calciatori di valore, come Bonny acquistato dal Parma. Anche il Milan si potrebbe inserire tra le migliori, con l’avvento in panchina di Allegri e di Tare in dirigenza. Sembrerebbe avere una chance anche la Roma di Gasperini, che potrebbe addirittura sostituire l’Atalanta nei quartieri alti della classifica. E la Juventus? Per il momento è un punto interrogativo.