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Il Natale italiano e la tradizione del panettone 

giovedì 4 dicembre 2025

11' di lettura

Il Natale italiano è un mosaico di tradizioni, profumi e riti che ogni anno trovano nuova vita grazie ai maestri del lievito, custodi di impasti che parlano di territorio, memoria e innovazione. Dalle colline parmensi alle mura etrusche di Perugia, dalle pendici dell’Etna fino agli altipiani di Bronte, l’Italia delle eccellenze dolciarie si prepara a un nuovo capitolo del gusto: un viaggio che unisce artigianalità, ricerca e identità regionale. E proprio in questo viaggio si inseriscono quattro protagonisti che raccontano, ciascuno con la propria voce, la pluralità del patrimonio gastronomico nazionale.

BONFISSUTO 
La Pasticceria Bonfissuto, eccellenza di Canicattì, torna a raccontare il Natale con due creazioni simbolo di un'identità che fonde radici familiari, innovazione e sguardo artistico. Un percorso che profuma di Sicilia e che quest’anno porta con sé una profonda emozione: l’omaggio al maestro Vincenzo Bonfissuto, scomparso improvvisamente a soli 43 anni. Il Panettone Vinc’è, per esempio, è molto più di un lievitato: è una dedica, un gesto d’amore e un modo per tenere vivo il cuore pulsante della pasticceria. La lavorazione rispetta il rituale che Vincenzo aveva perfezionato negli anni — doppia lievitazione, 36 ore di maturazione, ingredienti scelti con cura maniacale. Il profumo intenso del burro e della pasta madre accompagna un abbinamento dal forte valore simbolico: fichi e fragole, i frutti dell’infanzia di Vincenzo, della sua Sicilia e delle domeniche in famiglia. Una ricetta che diventa racconto, un dolce che restituisce presenza attraverso il sapore.

Accanto alla memoria, Bonfissuto spinge lo sguardo verso il futuro. Lo fa con il Cyber Panettone, un progetto visionario realizzato insieme all’artista Massimiliano De Florio, esponente dell’Optical Art e volto della Galleria Art Events Mazzoleni. Il risultato è un panettone che non è solo da gustare, ma da osservare: geometrie, contrasti e vibrazioni visive che richiamano i maestri Vasarely e Bridget Riley, trasposte in una glassa alle arachidi che abbraccia un impasto scuro e intenso. Dentro, pesche candite e crema di arachidi completano un’esperienza multisensoriale pensata per chi cerca un Natale contemporaneo.

Attorno a queste due icone, Bonfissuto propone un’intera linea di panettoni che racconta la ricchezza del territorio: dal Pistacchio al Barocco Siciliano, dal Pantelleria al Due Sicilie, fino alle interpretazioni più ardite come Digital Art o le Limited Edition ispirate a Salvador Dalí. Un viaggio che unisce agrumi, mandorle, cioccolati, passiti e tecniche di alta pasticceria, mantenendo sempre vivo il legame con l’isola.

La stessa filosofia abbraccia la selezione di pandori — dal soffice Classico alla versione al Pistacchio — e un’offerta che punta a valorizzare ingredienti identitari senza rinunciare a leggerezza e varianti per esigenze alimentari diverse.

Fondata dai fratelli Giulio e Vincenzo, la Pasticceria Bonfissuto ha costruito negli anni un linguaggio personale: entusiasmo giovanile, rigore tecnico e un’idea di dolce che celebra la Sicilia senza rimanere ancorata al passato. Oggi, con la forza di un’eredità preziosa, questo Natale diventa occasione per ricordare, innovare e condividere sapori che parlano al cuore prima ancora che al palato.

TABIANO
Un'altra eccellente azienda è la Pasticceria Tabiano del Maestro lievitista Davide Ferri che rinnova anche per il Natale 2025 la propria promessa di leggerezza e gusto. Nel cuore delle colline termali parmigiane, infatti, la Pasticceria Tabiano, guidata dal maestro Claudio Gatti, rinnova ogni anno la sua identità dolciaria proponendo lievitati che intrecciano artigianalità, salute e gusto autentico. Pur non puntando alla canonica forma del panettone industriale, Tabiano ha costruito la sua fama su una specialità che, a Natale, si trasforma nell’equivalente artigianale del più famoso dolce natalizio italiano: la focaccia dolce di lievito madre.

Realizzata con lievito madre vivo, la focaccia di Tabiano è un prodotto con lievitazione di 36 ore, un basso contenuto di grassi e zuccheri e un impasto che richiama la leggerezza di una colomba o di un panettone. Secondo Forbes, la pasticceria privilegia farine selezionate – anche biologiche o a km 0 – e ingredienti genuini, senza conservanti chimici. Secondo Gambero Rosso, nel periodo natalizio la focaccia si veste da panettone: alla cupola caramello si alternano uvette e canditi, mentre al palato emergono note d’arancia, cedro e vaniglia grazie a uova fresche e burro di qualità.  Nel 2023, Tabiano ha proposto due novità molto interessanti: la Focaccia all’olio extravergine d’oliva – totalmente priva di lattosio – con olive candite e scorze di limone bagnate nel limoncello, e la Focaccia con crema di pistacchio, arricchita da crunch di pistacchio e accompagnata da un vasetto di crema spalmabile.  Queste creazioni confermano l’attenzione di Gatti per un lievitato elegante ma accessibile, capace di risultare meno calorico pur conservando il profondo aroma dato dal lungo riposo del lievito madre. Proprio per questa peculiarità, Tabiano è spesso citata durante la Notte dei Maestri del Lievito Madre, evento da lui ideato che celebra lievitati artigianali da tutto il Paese. Inoltre, la Pasticceria Tabiano non si limita a un’offerta stagionale: molti dei suoi lievitati sono disponibili tutto l’anno, una scelta coerente con la filosofia del laborioso rispetto del tempo naturale. Questo approccio, ben radicato nella tradizione ma aperto all’innovazione, ha valso a Claudio Gatti un ruolo di rilievo: è infatti Presidente dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano. In definitiva, i panettoni (o per meglio dire le focacce) della Pasticceria Tabiano non sono soltanto dolci di Natale: sono il frutto di una tradizione che fa del lievito madre il cuore vivo del suo laboratorio, e di una visione del dolce che guarda alla salute tanto quanto al piacere.

VINCENTE DELICACIES
È da una piccola noce verde che nasce la storia di un’impresa siciliana diventata sinonimo di passione e dedizione: Vincente Delicacies. I pistacchi coltivati sui ripidi pendii lavici dell’Etna rappresentano una sfida continua alla natura e, al tempo stesso, un simbolo dell’impegno del popolo siciliano nella ricerca della qualità. La tradizione culinaria locale affonda le sue radici nell’influenza araba, che introdusse ingredienti e tecniche oggi divenuti patrimonio gastronomico. Da queste contaminazioni sono nate ricette apprezzate e imitate in tutto il mondo. Al centro della produzione vi è una cura maniacale per le materie prime, selezionate ed elaborate con rigore. E il vero segreto dei dolci? Il lievito madre, custode di un gusto autentico e senza tempo.

La  Vincente Delicacies di Bronte propone per il Natale 2025 un panettone che unisce devozione religiosa e identità gastronomica: “La Santa”, dedicato a Sant’Agata, patrona di Catania. Bianco come il velo della santa, luminoso e puro come la sua immagine, il panettone è un inno alle radici più profonde della cultura siciliana. Ricoperto di cioccolato bianco e granella di Pistacchio Verde di Bronte DOP, farcito con una crema generosa e vellutata, “La Santa” rappresenta tutto ciò che la terra etnea sa offrire: profumi intensi, sapidità minerale, dolcezza equilibrata e una lavorazione che rispetta la lentezza naturale della lievitazione. Il lievito madre, alimentato con cura quotidiana e acqua surgiva, dà vita a un impasto soffice e altamente digeribile, che racchiude l’essenza stessa della tradizione brontese. Ma Vincente Delicacies non è soltanto qualità: è anche un progetto sociale che coinvolge fino a 100 donne brontesi nei periodi di alta produzione, preservando un sapere locale e restituendo lavoro alla comunità. Con un approccio attento all’ambiente, dall’uso del fotovoltaico alle energie rinnovabili, l’azienda dimostra che eccellenza artigianale e responsabilità possono procedere insieme. Ogni panettone è incartato a mano, come un dono prezioso che racchiude storia, fede e autenticità.

PISTÌ 
Pistì, azienda italiana nata a Bronte, in Sicilia, nel 2001 da un'idea di due giovani imprenditori, Nino Marino e Vincenzo Longhitano, per valorizzare il pistacchio locale si è focalizzata inizialmente sulla produzione di dolci con il pistacchio di Bronte DOP, diventando pioniera della crema di pistacchio commerciale. Oggi, Pistì gestisce l'intera filiera produttiva, dal campo alla distribuzione, e ha ampliato la sua offerta con una vasta gamma di prodotti, anche con una visione internazionale.

Sempre da Bronte arriva un altro protagonista del Natale italiano, simbolo di un’epoca in cui la pasticceria siciliana è diventata ambasciatrice del Made in Italy nel mondo: Pistì. Nato come piccolo laboratorio artigianale, Pistì ha avuto una crescita impressionante, arrivando a gestire l’intera filiera produttiva, dal campo alla distribuzione, e mantenendo al centro la qualità della materia prima. Le sue creme di pistacchio — diventate iconiche — hanno aperto la strada a una nuova generazione di dolci siciliani, e il panettone resta il luogo privilegiato in cui questo oro verde esprime tutto il suo potenziale aromatico. Con lievitazioni lente, impasti morbidi e ricoperture generose, Pistì continua a raccontare una Sicilia contemporanea, dinamica, che ha saputo trasformare un ingrediente identitario in un linguaggio del gusto globale.

Pisti lancia per il Natale una sua “Special Edition” di panettoni artigianali che uniscono la tradizione siciliana al gusto raffinato del pistacchio. Tra le novità spicca il [Panettone Farcito al Pistacchio e Ricoperto di Cioccolato Fondente](), un dolce di 900 g dal cuore cremoso al pistacchio (16 %) e una copertura di cioccolato extra fondente con granella di pistacchio (5 %). Ogni pezzo è confezionato a mano, per garantire freschezza e cura artigianale. L’impasto soffice è lievitato naturalmente e realizzato con ingredienti selezionati, senza compromessi. Questo panettone rappresenta un perfetto equilibrio tra dolcezza e intensità, grazie alla sua farcitura ricca e avvolgente. Pisti propone anche altre varianti speciali, come il panettone con pesca candita e gocce di cioccolato fondente, ricoperto da un velo di pistacchio. 

Le creme e i pistacchi utilizzati sono di alta qualità, rimarcando l’identità siciliana dell’azienda. Il carattere gourmet delle specialità Pisti le rende ideali per regali natalizi raffinati o per condividere momenti di dolcezza in famiglia. La disponibilità è limitata (massimo 20 pezzi per ordine) per garantire artigianalità e freschezza. 

LORENZETTI 
Fondata nel 1970 da Renzo Lorenzetti, dopo anni di esperienza nelle storiche pasticcerie del Veronese, la Pasticceria Lorenzetti è diventata negli anni un punto di riferimento per chi cerca prodotti genuini e dolci artigianali. La gestione insieme alla moglie Graziella ha consolidato la reputazione dell’attività, trasformandola in una garanzia di qualità. Il figlio, classe ’75, è cresciuto nel laboratorio, dove il gioco infantile si è presto trasformato in passione professionale. La sua formazione è proseguita presso maestri pasticceri di rilievo, arricchendo competenze e visione. Il 2001 ha segnato una svolta: la prematura scomparsa del fondatore ha portato a un rapido passaggio di testimone. Nello stesso anno, con la moglie Samantha, è iniziata una nuova fase gestionale. Oggi la pasticceria continua a distinguersi per il forte legame con la tradizione e per la genuinità dei prodotti, diventati il vero marchio di fabbrica della famiglia Lorenzetti.

Questa storica eccellenza veronese e punto di riferimento per gli amanti dei grandi lievitati, celebra il Natale con tre creazioni che raccontano la sua profonda identità artigianale: rispetto della tradizione, cura per la lievitazione naturale e un’attenzione costante alla qualità delle materie prime. Ogni dolce nasce dalla stessa filosofia che guida il laboratorio fin dal 1970, un sapere tramandato e perfezionato nel tempo, radicato nell’esperienza e nella ricerca di armonia tra gusto e leggerezza.

Il Panettone Classico, premiato dal Gambero Rosso nel 2022, è la sintesi più autentica di questa visione. Soffice e aromatico, preparato esclusivamente con lievito madre e ingredienti selezionati, mantiene la ricetta tradizionale e una lievitazione di 36 ore che gli conferisce struttura, profumo e una naturale eleganza gustativa. Un grande lievitato che rappresenta l’eredità della famiglia Lorenzetti e la volontà di custodire l’essenza del Natale italiano.

Accanto al simbolo della tradizione, Lorenzetti introduce una novità che guarda al presente: la Veneziana senza lattosio, pensata per soddisfare esigenze alimentari contemporanee senza rinunciare alla ricchezza della pasticceria artigianale. L’impasto, morbido e naturalmente lievitato, accoglie gocce di confettura di pesche che durante la cottura si sciolgono nella pasta, regalando un cuore fruttato e delicatamente profumato. Una proposta che unisce modernità e artigianalità, rispettando l’equilibrio tra leggerezza e gusto.

Veneziana senza lattosio. A completare la triade, il Nadalin, simbolo della tradizione veronese e dolce che secondo la leggenda diede origine al pandoro. Nato nel XIII secolo alla corte dei Della Scala, conserva ancora oggi il fascino della sua forma a stella, portatrice di buon auspicio. Morbido, semplice e immediatamente riconoscibile, il Nadalin rappresenta il Natale più autentico: quello che affonda le radici nella storia e continua a vivere grazie alla maestria dei pasticceri che ne tramandano la ricetta.

Dietro queste creazioni c’è il lavoro della famiglia Lorenzetti, che dal 1970 mantiene viva una tradizione iniziata da Renzo Lorenzetti, pasticcere formatosi nelle più importanti botteghe del Veronese. Oggi la guida è affidata a Daniele Lorenzetti, membro dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, che ha consolidato la reputazione della pasticceria puntando su genuinità e materie prime di primissima qualità. Il lievito madre, custodito dal 1960, resta il cuore pulsante di ogni lievitato e il segreto che ha reso Lorenzetti un punto di riferimento nazionale.

ADA GOURMET 
L’Umbria torna a raccontarsi attraverso un dolce, e questa volta lo fa grazie alla visione di una delle sue chef più rappresentative. Ada Gourmet presenta il “Pan de Ada”, un panettone d’autore ispirato alla Ciaramicola, il celebre dolce perugino che da secoli simboleggia festa, rinascita e appartenenza. Un’interpretazione contemporanea che celebra il Natale italiano e, allo stesso tempo, l’identità più profonda della regione.

Realizzato artigianalmente nel laboratorio della chef stellata Ada Stifani, il Pan de Ada sarà disponibile da novembre 2025 in edizione limitata e acquistabile online. Un prodotto che non è solo una proposta gastronomica, ma un racconto di memoria, emozioni e radici culturali che riaffiorano attraverso ingredienti scelti con cura e tecnica sopraffina.

La struttura soffice del panettone tradizionale s’intreccia con i profumi dell’Alchermes, liquore simbolo della Ciaramicola, che dona all’impasto una sfumatura aromatica raffinata e richiama il caratteristico colore rosato del dolce originale. A completare la creazione, una meringa all’italiana leggera e lucente, reinterpretata come un velo elegante che avvolge ogni fetta, mentre i trucioli di cioccolato colorato rievocano le vivaci decorazioni umbre, filtrate dalla sensibilità estetica di Ada Gourmet.

“Volevo creare un dolce che raccontasse la mia terra e le sue emozioni – spiega la chef Ada Stifani –. Il Pan de Ada è un ponte tra memoria e innovazione: la dolcezza dell’infanzia che incontra l’arte della cucina d’autore.” Parole che racchiudono il senso profondo di un percorso professionale iniziato molti anni fa e culminato, a fine 2023, nella conquista della stella Michelin, la prima assegnata a una donna chef in Umbria e tra le poche in Italia.

La storia di Ada Stifani affonda le sue radici nel Salento. Nata a Lecce, cresce affascinata dai profumi dei fornelli materni e dal lavoro del padre macellaio, che alimenta in lei il gusto per la materia prima e il rispetto per gli ingredienti. Negli anni Novanta si trasferisce a Perugia, dove studia e lavora per mantenersi: entra in cucina come lavapiatti, osservando, memorizzando ricette, tecniche e segreti dei professionisti che la circondano. Un apprendimento da autodidatta, alimentato da tenacia e curiosità, che la trasforma progressivamente in una chef capace di unire istinto, cultura gastronomica e creatività.

Oggi il suo ristorante, Ada Gourmet, sorge in un luogo che custodisce oltre due millenni di storia: le antiche mura di Porta Cornea, una delle porte della città etrusca di Perusna, costruita tre secoli prima della nascita di Cristo. Nel rione di Porta San Pietro, dove il tempo sembra stratificarsi sulle pietre, domina ancora il simbolico giallo oro, colore del grano che un tempo arrivava in città attraverso quella stessa porta.

Il locale, un tempo stalla e granaio e successivamente divenuto una delle discoteche più note di Perugia, mantiene il fascino del passato pur interpretato attraverso un design contemporaneo. La scelta architettonica è pensata per accompagnare l’esperienza gastronomica, immergendo l’ospite in un ambiente dove storia e modernità si intrecciano con naturalezza.
Il lancio del Pan de Ada rappresenta il nuovo capitolo di una narrazione culinaria che ha come filo conduttore il rapporto tra territorio, memoria e innovazione. Un panettone che si propone come simbolo d’amore per l’Umbria, ma anche come testimonianza di quanto la tradizione possa rinnovarsi senza perdere autenticità. Il Natale 2025 avrà dunque un nuovo protagonista: un dolce che racchiude un’identità, una storia e una visione, figli della sensibilità di una chef che ha fatto della sua terra e del suo viaggio umano la matrice stessa della sua cucina.

Sei storie, sei territori, un unico filo rosso: il Natale come atto d’amore verso la propria terra. E così, ogni fetta di panettone o focaccia diventa un piccolo frammento d’Italia, un racconto che torna sulla tavola ogni dicembre per ricordarci che tradizione e innovazione, quando viaggiano insieme, possono creare qualcosa di straordinario.

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