Napoli ricorda Luisa Conte, l'attrice impresaria che rese la città famosa in tutto il mondo: una strada intitolata a lei
«Per vederla recitare e rubare la sua arte, mi nascondevo dietro una quinta. La prima volta che sono salita sul palco, fu quando nonna mi fece sostituire un piccolo attore ammalato. Avevo 5 anni e mi affidò il ruolo di un bambino nella “Lisistrata” di Aristofane, per cui mi fece tagliare i capelli cortissimi. Fu allora che mi resi conti del rigore che metteva nel suo lavoro e che lei stessa aveva imparato da Eduardo». Lara Sansone, direttore artistico del Sannazaro, ricorda così la nonna Luisa Conte, a cui il sindaco Luigi de Magistris ha intitolato il largo all'incrocio tra via Filangieri e via dei Mille. Un'inaugurazione che arriva a 26 anni dalla morte dell'istrionica attrice, che debuttò con la sceneggiata e il teatro di varietà. «Per noi è un grande onore e ci sembra giusto ricordare così un'artista che si è tanto spesa per Napoli - ricorda Lara, accompagnata dalla sorella Ingrid e dal marito Sasà Vanorio - che l'ha amata e l'ha preferita a qualsiasi giro nazionale, tanto che le persone venivano a teatro da nonna come in pellegrinaggio». Il Sannazaro, teatro riportato in auge nel 1969 dalla Conte - che fu interprete di Petito, Scarpetta, Marotta, Brancati e Pirandello, fino al sodalizio con Nino Taranto con cui portò in scena i maggiori successi di Viviani - ha ricordato la straordinaria figura di impresaria teatrale attraverso l'esposizione di costumi di scena, cimeli e del camerino, per la prima volta in palcoscenico per essere visto da tutti, oltre ai video delle sue commedie più famose girate per la Rai. Alla cerimonia, oltre al sindaco, che ha sottolineato come «con la toponomastica della città il Comune stia dando il giusto valore a donne e uomini che ne hanno reso grande il nome nel mondo», l'assessore Alessandra Clemente («stiamo costruendo un alfabeto civile fatto di nomi importanti che danno la narrazione di cosa ha prodotto la nostra cultura») e vari attori tra cui Mariano Rigillo, Gino Rivieccio e Leopoldo Mastelloni, che ammette: «Non mi sarei mai aspettato di vedere realizzato il sogno di avere per sempre a Napoli Luisa Conte». di Giuliana Covella