Toscana Endurance Lifestyle, meno emissioni e più punti d'acqua: la parola d'ordine è rispetto per l'ecosistema e benessere animale
È partito il conto alla rovescia per il Toscana Endurance Lifestyle 2018 (24- 27 luglio), manifestazione che nel segnare la sua quarta edizione presso l'ippodromo e la Tenuta di Pisa San Rossore, guarda ai prossimi due anni, grazie all'assegnazione dei Mondiali giovanili e giovani cavalli 2019 (FEI World Endurance Championship Young Riders & Juniors e FEI World Endurance Championship Young Horses) e del Longines FEI World Equestrian Championship 2020. Di fatto, l'Italia, diviene sede d'eccellenza di una disciplina che - dati forniti dalla Federazione Equestre Internazionale - è la seconda disciplina equestre nel mondo, dopo il salto ostacoli, per numero di eventi (930 ospitati in 52 paesi), numero di cavalli (14.938 ) e atleti (7.142): crescita dovuta a un incremento delle gare che, dal 2007 ad oggi, e' stato pari al 100%. Le motivazioni di questa crescita esponenziale sono, senza dubbio, da ricondurre all' “ecocompatibilità” della disciplina. Le competizioni di endurance si svolgono, infatti, su itinerari tracciati individuati prevalentemente su percorsi di campagna e necessitano unicamente di strutture che, a fine gara, possono essere completamente smontate per restituire all'ambiente tutta la sua bellezza originaria e incontaminata. Questo vale anche per il Toscana Endurance Lifestyle 2018, con il FEI Meydan European Endurance Championship Young Riders & Juniors (giovedì 26) e l'H.H. Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Italy Endurance Festival (venerdì 27), entrambi circondati da un panorama unico, riconosciuto in tutto il mondo, tra il Mar Tirreno e la Alpi Apuane. “Trovarsi in quel regno della biodiversità che è la Tenuta di San Rossore - conferma Gianluca Laliscia, ideatore e organizzatore dell'evento - da una parte facilita il nostro compito, dall'altra ci stimola a rispettare l'ambiente. Abbiamo, infatti, limitato a tre i punti in cui le auto dei team di assistenza possono raggiungere i binomi in gara, al fine di ridurre ulteriormente le emissioni. L'impiego di meno auto sul percorso soddisfa anche la nostra necessità di rispettare un ecosistema unico in cui la farnia, il frassino, l'ontano e i pini marittimi creano luoghi d'elezione per cervi, upupe, usignoli, picchi rossi e scoiattoli. Un'accortezza in più che si accompagna alla prioritaria salvaguardia del benessere animale, con un aumento degli standard di sicurezza: 4 “water point” e 14 punti di sicurezza presidiati per verificare e monitorare il passaggio dei cavalli lungo il tracciato e, se necessario, intervenire tempestivamente in aiuto di cavalli e atleti, con un allerta via radio che fa scattare immediatamente tutte le procedure di soccorso e sicurezza”.