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LE DIECI REGOLE PER DIMINUIRE DEL 70% LA POSSIBILITA' DI VENIRE AGGREDITI

Diventa il profiler per la tua sicurezza personale

Andrea Bisaschi
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Ultimamente non si fa altro che parlare del tema della sicurezza. L'informazione è di certo importante perchè mette i cittadini nella condizione di conoscere un problema. Purtroppo però l'informazione se non viene supportata dalla formazione,  rischia di creare paura tra la gente. Proverò allora a dare dei consigli pratici per diminuire del 70% la possibilità di essere aggrediti.  1- mostrati vigile: come già ho spiegato in un articolo precedente, l'aggressore sceglie la propria vittima sulla base della vulnerabilità apparente. La vulnerabilità è data anche dalla disattenzione, per questo quando camminate per strada non tenete lo sguardo perennemente sul cellulare. 2- postura e andatura: cercate di stare dritti con le spalle basse e il petto in fuori e mentre camminate datevi un "tono regale", incedete con passo calmo e deciso, ad ogni passo che fate cercate di sentirvi in perfetto equilibrio; l'eccessiva velocità denota ansia o paura. 3- atteggiamento: il predatore cerca la preda facile, per questo dovete apparire "invulnerabili", come se doveste recitare la parte del vostro supereroe preferito. Vi sembrerà una stupidata ma il nostro cervello manda continui segnali al corpo e se vi immedesimate in una persona forte, assumerete un aspetto più deciso. 4- gestione degli spazi e delle distanze: mesi fa ho scritto un articolo sull'importanza della distanza nella difesa personale. Il senso della distanza è una competenza che va allenata come tutte le altre abilità ed esistono esercizi appositi. Esiste una zona che definiamo safety zone entro la quale dovete fare entrare solamente le persone che desiderate fare entrare, mariti, fiidanzati, figli, non gli estranei. E' quella che nella prossemica, la scienza che studia le distanze nello spazio viene definita area intima (quella circonferenza nella quale il vostro corpo è il centro e il raggio misura circa 45 cm.).  5- sguardo: non fissate negli occhi troppo a lungo un estraneo, in etologia la scienza che studia il comportamento degli animali, è un segno di sfida. Nel caso siate voi a essere fissati da un estraneo non abbassate lo sguardo, sarebbe un segno di sottomissione, ma spostate lo sguardo lateralmente alla stessa altezza. 6- osservazione: l'osservazione (allertare i sensi in generale), permette di riconoscere quegli indicatori che vi fanno capire che qualcosa non quadra a patto che sappiate cosa osservare!  7- riconoscere le anomalie (orientamento): orientarsi significa sapere a cosa prestare attenzione. Due sono gli elementi ai quali prestare attenzione: la situazione abituale e la presenza di schemi tipici comportamentali. Il primo riguarda l'ambiente e l'"atmosfera" che si respira. Rumori strani per una determinata situazione, silenzio improvviso e immotivato, "umore" della piazza, quella sensazione viscerale, quell'intuito che vi fa scattare un campanello d'allarme quando ad esempio entrate in un posto di gente conosciuta e immediatamente cala il silenzio o cambia l'argomento trattato, palesando un imbarazzo mal celato. Il secondo riguarda i comportamenti delle persone che solitamente hanno in determinate situazioni. Nel caso notaste in un particolare contesto persone "fuori posto", a disagio, irrequiete, in riferimento allo standard di base che ci si attenderebbe in quello scenario, dovrete insospettirvi! 8- quando viene buio cerca di non andare in giro da sola: il buio e l'essere soli sono due degli amplificatori di vulnerabilità ambientale. Per questo all'imbrunire soprattutto per le donne è sconsigliato vivamente uscire da sole.  9- evita luoghi poco affollati o troppo affollati: la scarsa presenza di persone in giro è un'altro amplificatore di vulnerabilità ambientale soprattutto per le aggressioni a freddo, ovvero a scopo di rapina. Di contro molto affollamento sui mezzi pubblici, nei locali, nei mercati, predispone lo scenario più agevole per i borseggiatori. 10- preparati una frase standard da dire con assertività: gran parte delle aggressioni sia a freddo che a caldo nascono da una comunicazione verbale e non verbale. Nella prima tipologia ad esempio l'aggressore potrebbe rivolgersi a voi in questo modo: "Scusi mi indicherebbe gentilmente dove si trova il centro storico?" e solitamente si propone con modi gentili. Per questo non dovete lasciarvi ingannare ma tenere un attenzione alta mantenendo la distanza di sicurezza e osservando i movimenti delle sue mani. Rispondete senza fare passare troppo tempo tra la domanda e la vostra risposta e non date segni di indecisione. In questa fase verbale l'aggressore potrebbe decidere che non siete la preda giusta e desistere. Nella seconda tipologia l'aggressore potrebbe rivolgersi a voi così: "Che cavolo mi fissi, vuoi una foto?" e molto probabilmente mentre pronuncia queste parole si avvicina. In questo caso dovrete rispondere prontamente in modo assertivo, con un atteggiamento deciso e un tono di voce alto ma calmo, ad esempio: "Mi scusi l'ho scambiata per un mio caro amico, siete proprio identici!". Se anche in questo caso, risulterete credibili, avrete probabilmente evitato un conflitto fisico.

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