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Matteo Salvini, il Pd ossessionato dal leader leghista dimentica l'antipolitica dei grillini (e sfascia l'Italia)

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Salvini era andato al governo con i grillini per fare quello che voleva lui. Il Pd ci è andato per fare qualunque cosa pur di restarci, a cominciare dalle cose che vuole il Movimento 5 Stelle. Questa differenza non descriverebbe nulla di particolarmente osceno, e denuncerebbe solo una perdonabile spregiudicatezza, se non pretendesse di nobilitarsi per il fine ripetutamente rivendicato: e cioè proteggere il Paese dalla mareggiata autoritaria; che secondo quella grammatica, tanto per intendersi, significa "dalla destra". Il guaio è che la cronaca di questi anni (non mesi, anni: perché il corteggiamento è risalente) addebita al collaborazionismo del Pd con il potere grillino una responsabilità semmai opposta, perché è quel partito ad aver legittimato perfino culturalmente il fenomeno di più allarmante segno autoritario, antidemocratico e sostanzialmente neofascista da che esiste la Repubblica. 

Quel partito, il Pd, non si è mai nemmeno proposto di ricondurre alla civiltà democratica il movimento nato nelle piazze antiparlamentari del vaffanculo, che sarebbe stato un intento magari velleitario ma dopotutto degno: al contrario, ha preferito partecipare all'opera di devastazione che in campo economico, nell'amministrazione della giustizia, nella definizione dei rapporti tra Stato e cittadino e nella riformulazione autocratica del potere di governo i grillini, grazie all'innesto progressista, hanno potuto perfezionare. Non si è trattato solo dell'indebita appropriazione delle politiche altrui, prima formalmente osteggiate dal Pd giusto perché erano adottate da un circolo di potere cui esso non partecipava e poi fatte proprie nella legittimazione di un governo che diventava buono siccome riempito di propri ministri: si è trattato del conferimento di truppe "regolari", e cioè democraticamente ripulite, a una soldataglia in rotta che con quel patto si rinvigoriva ed era lasciata libera di far razzìa.

 

 

 E tutto questo avveniva appunto, e continua, nel nome di una balorda difesa dei possedimenti democratici esposti all'assedio "delle destre", e pace se intanto nel Paese imperversavano le marocchinate di quella schiatta analfabeta che impone il segreto sulla propria malversazione mentre lascia mano libera alla prepotenza gaglioffa dei supercommissari che sgovernano insultando chi osa denunciarne le inefficienze. Ha questa bella faccia l'alternativa al truce profilo "di destra". 

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