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DiMartedì, Pietro Senaldi contro Fratoianni: "Se aumenti le tasse sulla casa colpisci solo il ceto medio"

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Come aumentare le tasse (sulla casa) e far pagare sempre gli stessi, cioè il ceto medio. Pietro Senaldi, in collegamento con Giovanni Floris a DiMartedì, rintuzza Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, favorevole a un'aumento della tassazione per i proprietari di immobili. 

Lo spunto polemico è un servizio su chi, nonostante la crisi, riesce a spendere anche 5.000 euro a serata facendo la bella vita. L'idea dei progressisti è quella di aumentare l'Imu sulla seconda casa: a Roma, chi possiede una seconda casa magari ereditata dalla nonna defunta in una zona semicentrale della Capitale rischierebbe di dover pagare 3.648 euro in più all'anno. Una bella stangata sul mattone.

 

 

 

 

"Quello che spende 5.000 euro - sottolinea il condirettore di Libero - lavora per papà e quei soldi li scarica tutti come spese di rappresentanza dell'azienda. Io penso questo: l'aumento delle tasse non va a prendere i soldi dai ricchi, tu puoi anche portare la tassazione all'80% ma tu vai a beccare sempre il ceto medio". "Alla faccia del ceto medio - protesta Fratoianni - vorrei sapere chi c'ha due case a Roma. Forse non hai capito in che mondo viviamo...". "Forse qualche centinaio di migliaio di persone - replica Senaldi -, non sto parlando del centro di Roma, non è così. A Roma ci sono tanti proprietari di casa, è possibile che ci siano doppie proprietà. Essendo in Italia l'80% proprietario di case, è statistica che almeno il 50% ne abbia due. No?". E Fratoianni non può che annuire.


 

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