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Bucha, l'orrore di Putin: pacifisti zittiti, svelata la verità della guerra all'Ucraina

Iuri Maria Prado
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Adesso il pacifista dirà che le guerre sono tutte orribili. Che in tutte le guerre, da una parte e dell'altra, si commettono atrocità (una verità intermittente, per il pacifista, che è quello che in Italia copre da settant' anni le atrocità commesse dai partigiani comunisti). Dirà adesso, il pacifista, che i civili rastrellati casa per casa, assassinati con le mani legate dietro la schiena, le donne violentate, i bambini usati come scudi umani nella ritirata degli aggressori, sono i penosi effetti collaterali di una guerra fomentata dall'Occidente, da quel vanesio di Zelensky, e in fondo in fondo dall'imperialismo capitalista che promuove sé stesso e va in cerca d'affari sulla pelle degli altri. Il pacifista dirà che gli eccidi in Ucraina sono la conseguenza della sconsideratezza di quelli che vi resistono, e della complicità di quelli che li istigano a tanto: gli occidentali che gli mandano le armi, appunto.


Con la solita, immonda operazione contraffattoria, il pacifista dirà ora che l'alternativa a questi massacri era la pace pacifista, cioè quella che sempre, ogni volta, a simili massacri assiste ponendoli in carico non di quelli che li stanno perpetrando, ma di quelli che reclamano il dovere di aiutare chi li subisce. E rinnegherà, il pacifista, la verità che è sotto gli occhi di tutti: e cioè che i corpi degli uomini, delle donne e dei bambini disseminati sulle strade ucraine, tra i quali fanno slalom i mezzi blindati e le telecamere che l'aggressore, per ora, non è riuscito a spegnere, non sono stati uccisi dalla guerra "in Ucraina" cominciata non si sa come né perché, ma dalla guerra "all'Ucraina" fatta da una tirannia. C'è il marchio della pace pacifista sulle corde strette ai polsi dei trucidati ucraini.

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