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Milano: presidio fisso del Comune in Tribunale (2)

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(Adnkronos) - "Il presidio sociale del Comune presso il Palazzo di Giustizia - spiega la Presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro - è attivo nel Dipartimento udienze direttissime dove ogni anno passa circa il 60 per cento delle attività giudiziarie penali. Si tratta di casi portati con celerità all'attenzione del giudice e che si risolvono con una sentenza di primo grado. Riguardano reati che non esigono istruttoria complessa, compiuti talora da persone che hanno bisogno che qualcuno si prenda cura di loro. Il servizio offerto dal presidio realizzato con il Comune di Milano va proprio in questa direzione. Non si tratta di percorsi di pura assistenza, ma di sostegno che, offrendo la possibilità di ottenere un riscatto personale e sociale, riescono a portare molte persone a non commettere più reati, fatto che già abbiamo sperimentato con lo strumento dell'affidamento ai Lavori di pubblica utilità. Questa è la strada giusta da seguire per avvicinare l'istituzione Tribunale alle persone". Il presidio fisso nasce dopo un periodo di sperimentazione di dodici mesi che ha permesso agli operatori sociali della cooperativa sociale A&I, che lavorano per conto del Comune, di intercettare 2.714 persone con cui hanno effettuato un breve colloquio di conoscenza. Settantasei di queste hanno dichiarato di essere residenti nel Comune di Milano, 354 di essere tossicodipendenti. Complessivamente sono state 112 le persone rientranti nel target specifico del presidio che hanno chiesto di avviare un percorso di supporto. Sono state infine effettuate 43 consulenze orientative a favore di soggetti che non possono accedere ad una vera e propria presa in carico poiché non residenti nel Comune di Milano o stranieri senza permesso di soggiorno. Riguardo alle persone raggiunte dal servizio si tratta nella maggioranza di uomini (89% dei casi), di età compresa tra i 18 e 35 anni (59%), cittadini italiani (83%). Di tutti i colloqui effettuati il 32% non ha avuto seguito perché i soggetti sono state sottoposti a provvedimento di custodia cautelare detentiva. In tutti gli altri casi gli incontri sono stati più di uno e la maggioranza delle persone è stata segnalata ai servizi specialistici del territorio tra cui il Centro di mediazione al lavoro del Comune di Milano.

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