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Tav: Esposito (Pd), inaccettabile appello per 10 maggio, e' incitamento all'odio

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Torino, 15 apr. (Adnkronos) - L'appello No Tav pubblicato online e firmato da scrittori, intellettuali e giornalisti in vista della manifestazione del 10 maggio a Torino in solidarietà dei quattro attivisti in carcere con l'accusa di terrorismo "non ha nulla a che vedere con il sacrosanto diritto di manifestare, ma assomiglia molto ad un incitamento all'odio". Lo sostiene il senatore Pd Stefano Esposito, da sempre sostenitore dell'opera. Secondo il parlamentare "non possiamo far passare nel silenzio questo appello, questa indicazione dei bersagli da colpire". "Lo dico - aggiunge - vivendo in prima persona un isolamento politico, anche all'interno del mio partito". "Non si possono lasciare soli i magistrati, le forze dell'ordine e i rappresentanti delle istituzioni che svolgono il loro compito come previsto dalla Costituzione. Mi auguro che il CSM, e il suo vicepresidente Michele Vietti, le istituzioni, la politica e l'informazione tutta non lascino soli i magistrati della Procura di Torino e le forze dell'ordine". Esposito avverte "le parole d'ordine sono state scritte. Sarà una manifestazione non contro la Tav, ma contro la magistratura, contro la 'repressione', contro lo Stato che tiene 'prigionieri' dei giovani protagonisti della 'resistenza'. Da una parte gli aguzzini, dall'altra gli innocenti. Gli esponenti della frangia violenta che si è impossessata della bandiera No Tav non sono i primi a credersi eredi dei partigiani e a pensare di condurre una lotta di liberazione. Lo credevano anche i brigatisti e gli altri terroristi rossi. E non è neppure la prima volta che degli intellettuali e dei giornalisti firmano appelli parlando di 'vendetta di Stato'. Ma, evidentemente - conclude - la storia non insegna nulla alle menti offuscate dall'odio ideologico".

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