Immigrati: Maroni, non si possono imporre senza informare Regioni e Comuni
Milano, 16 apr. (Adnkronos)- "Io contesto al ministero di non aver fatto quello che ho fatto io da ministro dell'Interno di fronte a un'emergenza e cioè il coinvolgimento delle Regioni per discutere con loro un piano di suddivisione dei sedicenti profughi sul territorio, non imponendolo a insaputa dei Comuni e delle Regioni, come ha fatto il ministero dell'Interno". Così Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulla bagarre alla Camera tra il ministro degli Interni, Angelino Alfano, e gli esponenti leghisti sul tema dell'immigrazione clandestina. Il ministro dell'Interno, in seguito alla contestazioni da parte dei leghisti che esponevano cartelli incitandolo alle dimissioni, ha risposto "noi non baratteremo mai i morti per un uno per cento in più alle elezioni", accusando invece la Lega di agire in questo modo. Lo scontro alla Camera è proseguito violento, malgrado i richiami del presidente Laura Boldrini, e la seduta è stata sciolta. "La protesta viene fatta dalla Lega -prosegue il governatore lombardo, a margine di un incontro a Palazzo Lombardia- ma anche dai Comuni e dalle Regioni, che oggi chiedono un intervento del Governo perché venga fatto un incontro immediato. Queste cose non si possono imporre, non si possono mandare migliaia di presunti profughi in giro affidando il compito ai prefetti, senza nemmeno informare Regioni e Comuni. Non si fa così, da qui la protesta della Lega". (segue)