Giochi: Rivoltella (Cremit), la violenza fictional predispone a quella "vera"
Milano, 19 apr. (Adnkronos) - "Consumare violenza fictional può produrre, per modellamento, una maggiore predisposizione all'uso di quella stessa violenza". E' quanto sostiene Pier Cesare Rivoltella, docente all'Università Cattolica di Milano, dove dirige il Cremit, Centro di ricerca per l'educazione ai media, alle informazioni e alla tecnologia. Una vecchia teoria freudiana sostiene, spiega Rivoltella all'Adnkronos che "consumare violenza fictional serve a scaricare il livello di violenza effettiva. Quindi c'è la posizione di chi dice 'lasciateli giocare perchè così scaricano l'aggressività attraverso la violenza del videogioco e non la scaricheranno più con i loro compagni di gioco'. Di fronte alla teoria molto più antica che risale alla catarsi tragica aristotelica, ripresa poi da Freud e dalla psicanalisi del '900 - osserva - ci sono poi prospettive più recenti, come quella di Albert Bandura basata sull'ipotesi del modellamento". Un'ipotesi, prosegue Rivoltella "che richiama l'attenzione dei genitori e degli educatori sul fatto che consumare violenza fictional produrrebbe, per modellamento, una maggiore predisposizione nel bambino che gioca con videogiochi molto violenti fin da piccolo all'uso di quella stessa violenza. In particolare se a questo modellamento si aggiunge la frustrazione". (segue)