Shoah: Franceschini, museo dell'ebraismo italiano a Ferrara puo' partire (2)
(Adnkronos) - "Il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano, che è nostro compito creare - sottolinea Calimani - dovrà essere non solo un contenitore di oggetti rari, ma soprattutto un luogo di testimonianza e un laboratorio fecondo di idee, di dibattiti aperti e anticonformisti, di domande che potranno anche avere risposte contraddittorie, non armoniche, ma che risulteranno vitali per l'intero Paese, utili a contrastare certi pregiudizi e paure, certe forme di obbedienza di massa, terribilmente pericolose. E la Festa del Libro Ebraico in Italia è l'occasione migliore per cominciare questo percorso". Concetti ripresi anche da Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei): "Se la Festa è un appuntamento ormai consolidato, che vede impegnata la comunità ebraica, le istituzioni e gli studiosi a fare luce su interi capitoli della storia italiana, per cogliere il ruolo che gli ebrei vi hanno avuto, il Museo conterrà l'unica e più completa narrazione della storia dell'ebraismo italiano, tra fasi di tranquilla convivenza e altre di discriminazione e persecuzione, cercando di aprire le menti al confronto tra culture e tradizioni diverse". Come ha sottolineato anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, "di creare il Museo a Ferrara lo ha deciso il Parlamento, per dare una casa, un luogo attivo e vivace alla cultura ebraica, dove la memoria, lo studio, l'elaborazione, la ricostruzione possano convivere. Ferrara non vuole essere una mera cornice per il Museo, ma una comunità dialogante con un'esperienza che le appartiene da secoli: dalla chiamata, da parte degli Estensi, degli ebrei dalla Spagna nel XV secolo fino agli illustri esempi di Paolo Ravenna, Giuseppe Minerbi, Giorgio Bassani, che hanno fortemente contribuito alla cultura, all'economia, all'arte della nostra città".