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'Ndrangheta: op. Replica, cosca aveva accesso a informazioni riservate

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Reggio Calabria, 23 lug. (Adnkronos) - E' stato il pericolo di fuga a spingere la Procura distrettuale antimafia a emettere il decreto di fermo nei confronti di Carmelo Iamonte, considerato il capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Melito Porto Salvo, e di Gianpaolo Chilà, eseguito il 16 luglio scorso dai Carabinieri e convalidato dal gip del Tribunale di Reggio Calabria. Entrambi erano a conoscenza, infatti, del percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso da Giuseppe Ambrogio già prima dell'operazione Sipario. Nel corso dell'indagine è emersa, inoltre, la facilità con cui gli affiliati asseriscono di poter accedere ad informazioni a carattere riservato, anche nel caso di provvedimenti di carcerazione. Carmelo Iamonte, in particolare, temendo di essere colpito da provvedimenti di carcerazione, faceva periodicamente bonificare la propria abitazione.

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