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Droga: fermi a Gioia Tauro, organizzazione ripagata con percentuale cocaina

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Reggio Calabria, 24 lug. (Adnkrons) - Il compenso per l'organizzazione che a Gioia Tauro faceva uscire la cocaina che arrivava dal Sud America era pagato con una parte del carico importato corrispondente ad un quantitativo variabile, in relazione al peso specifico criminale della cosca importatrice, tra il 10 ed il 30 per cento del totale del carico. Emerge dalle indagini che oggi hanno consentito l'esecuzione di 13 fermi, eseguiti dalla Guardia di finanza. Inoltre, veniva appurato come, in taluni casi, considerata la redditività del business degli stupefacenti, l'organizzazione avesse investito anche e direttamente nell'importazione della cocaina, inviando i propri membri a contrattare direttamente con i narcos sudamericani. A seguito dei numerosi sequestri di cocaina effettuati dal personale delle Fiamme gialle dello scalo portuale, come quello di 622 e di 100 kg eseguiti nel giugno e nell'ottobre 2012, dalle indagini è emerso un costante affinamento delle tecniche studiate dai narcotrafficanti per tentare di eludere i controlli doganali. In particolare, in una circostanza, nelle comunicazioni intercorse tra i sodali, ciascuno dotato di un nome di copertura, è stato intercettato un complesso codice alfanumerico con il quale venivano forniti i dati essenziali da comunicare al personale portuale infedele per individuare la nave ed il container contenete lo stupefacente.

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