Lingue: in Sardegna oltre ad autoctona neolatina si parla catalano, corso e tabarchino (3)
(Adnkronos) - Il tabarchino è un'altra lingua parlata in Sardegna da due comunità di lingua genovese presenti nelle isole di Sant'Antioco e di San Pietro e, più precisamente nei comuni di Carloforte, che conta circa 6500 abitanti e dai dirimpettai di Calasetta, (3milaabitanti) nell'Isola di Sant'Antioco, nel Sulcis. I due centri furono fondati nel 1738 e nel 1770 dai coloni provenienti dall'isola di Tabarka, nei pressi di Tunisi. Gli abitanti di Carloforte, che è comune onorario della Provincia di Genova, partirono nel 1542 da Pegli e dai vicini paesi della riviera ligure al seguito dei Lomellini, casato genovese di commercianti, e si insediarono sulla costa tunisina, nell'isolotto di Tabarka, dov'erano dedito alla pesca del corallo e al commercio fino al 1738. Vennero per questo chiamati "Tabarchini". Nel 1738, con a capo Agostino Tagliafico, chiesero al re Carlo Emanuele III di Savoia di colonizzare, in prossimità della Sardegna, l'Isola degli Sparvieri (Accipitrum Insula) allora deserta, ed oggi chiamata isola di San Pietro. A Tabarka infatti era diminuito il corallo, ed erano iniziate le disavventure politico-commerciali con i diversi rais governanti i territori del Nord Africa. Stanchi delle vessazioni dei mori, chiesero al re sardo un luogo per continuare in tranquillità i loro commerci. Fu scelta l'isola degli Sparvieri, San Pietro appunto, e in onore del Re il paese fu chiamato Carloforte (Forte di Carlo). (segue)