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Ebola: casi sospetti, cosa prevede il protocollo del ministero/Scheda (2)

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(Adnkronos Salute) - Alle persone che tornano dalle aree a rischio viene consegnato un foglio informativo nel quale sono invitati a rivolgersi al medico di fiducia o ai servizi sanitari, in caso manifestino determinati sintomi entro 21 giorni dal loro arrivo. Nel caso in cui, invece, un medico valuti un paziente come sospetto è tenuto a mettersi in contatto con il reparto di malattie infettive di riferimento per la gestione del paziente. I medici del reparto di malattie infettive interessati, poi, faranno una prima valutazione per escludere o confermare il sospetto. In questo secondo caso, contatteranno l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, per confrontarsi sulla diagnosi e per l'eventuale gestione del paziente e per il prelievo e l'invio di campioni biologici al laboratorio a più elevato livello di biosicurezza sempre presso lo Spallanzani. I medici dei reparti che gestiscono i casi sospetti devono segnalarli immediatamente al ministero della Salute e ai servizi per il controllo delle malattie infettive, oltre che alle aziende sanitarie locali e degli assessorati alla Sanità delle Regioni. Il ministero invita anche alla "massima riservatezza professionale, per non procurare ingiustificato allarme, in attesa del referto di laboratorio dello Spallanzani".

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