Mafia: legale Dell'Utri, inchiesta inconsistente, Graviano sapeva di essere intercettato (2)
(AdnKronos) - "E' stata un'inchiesta estremamente approfondita, sia a Caltanissetta che a Firenze - aggiunge Di Peri - e non ha portato a nulla. Questo invio di atti che contiene delle conversazioni, evidentemente veicolate per chi doveva ascoltare, non porta nessun ulteriore supporto probatorio. Sono indagini chiuse anni fa e non hanno portato a nulla, e ora vengono riaperte sulla scorta di alcune conversazioni i cui interlocutori sapevano benissimo di essere ascolti". Per Di Peri "la riapertura dell'inchiesta è quasi obbligata, che però possa portare a qualcosa è assolutamente impensabile, perché non è una prova qualificata, come abbiamo dimostrato con la nostra consulenza, una prova non genuina". Per l'avvocato Giuseppe Di Peri nella frase intercettata "il nome 'Berlusca' è assolutamente assente, sicuramente è stato frutto di suggestioni da parte del perito e del consulente dei pubblici ministeri. La Corte d'Assie ascolterà la frase con adeguati strumenti. Ma io sono sicuro che in quella frase non è stato detto il nome 'Berlusca', per il momento non posso aggiungere altro". "La parola, se si ascolta senza filtri, è 'bravissimo'. Queste conversazioni costiuiscono una prova non adamantina perché non è genuina - aggiunge ancora Giuseppe Di Peri - perché loro sapevano di essere intercettati". E spiega il perché: "Io ho chiesto la trascrizione di altre intercettazioni da cui si evince che i due additavano la telecamera, e poi conversazioni che facevano riferimento alle telecamere e al fatto che venivano registrati". "Ogni prova deve essere genuina - dice Di Peri -ma questa è artefatta. Veicolavano delle conversazioni che non so quanto possano essere utili per una riapertura delle indagini, queste conversazioni non valgono niente".